La frase di Monti e il futuro del Paese

Venerdì 23 Novembre 2012, 09:48 - Ultimo agg. 27 Novembre, 09:45
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Caro direttore, la frase detta dall'estero del nostro premier e ben ascoltata da quegli investitori stranieri e' stata di una gravita' enorme. Ha dato, l'impressione di una minaccia, una minaccia per una politica futura che non si attenga a quel rigore del quale abbiamo fatto quel cavallo di battaglia indispensabile ad uscire o meglio ad intravedere quell' uscita in un periodo d'impasse come non mai.



Come a dire "fate pure senza di me, ma attenti a quel che fate". Ma il dramma è proprio questo ovvero il pericolo che quella Garanzia Internazionale con quella fortissima credibilita' possa turbare quegli assetti anche di un mercato finanziario Internazionale.

Lo stesso Presidente Monti ha capito la gravita' si e corretto in un secondo momento dicendo che un futuro governo non potra che fare come e' stato fatto da lui cose unicamente utili per la Nazione. Obiettivamente quel che è riuscito a Monti in questi ultimi tempi , mai a nessuno sarebbe potuto succedere. Lui è stato in questi anni l'ideologo e il costruttore della finanza così come la conosciamo.



Antonella Laiso - NAPOLI



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Caro Laiso, il senso di quella frase infelice è stato chiarito e pure archiviato dal presidente Napolitano. Monti ha avuto un’espressione infelice che, pur riferita evidentemente ai partiti che assediano e deludono il premier, ha finito per incrinare - seppure per qualche ora - l’immagine di Paese affidabile.

Derubrichiamola come uno scatto di impazienza del Professore dovuto a giorni difficili.



Però, purtroppo, bisogna ammettere che quella battuta non da Paese normale (quello in cui i partiti, chiunque vinca, si alternano senza rischi per il sistema) ha un fondamento nel momento in cui dei potenziali vincitori delle prossime elezioni sappiamo poco o nulla quanto a programmi e progetti. Siamo all’oscuro delle proposte risolutive in materia economica e non abbiamo capito per esempio come Bersani intenda mediare l’evidente conflitto di indirizzo con Vendola.



Non sappiamo che visione abbia del Paese il potenziale vincitore delle primarie Pdl, Alfano, e ignoriamo del tutto che cosa pensino Grillo e il suo Movimento della prima manovra di bilancio che toccherà in sorte alla prossima legislatura. Dopotutto c’è da capirlo lo scatto di nervi di Monti.





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