Amnèsia, l’Antidroga in azione nella movida: denunciati 6 studenti

Amnèsia, l’Antidroga in azione nella movida: denunciati 6 studenti
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 5 Agosto 2015, 08:25 - Ultimo agg. 12:48
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Li ha traditi la coltre di fumo spesso che in genere si addensa sulla testa del gruppetto di ragazzi che si fanno uno spinello. Odore inconfondibile. Poi: occhi lucidi, movimenti rallentati. Fa caldo di sera al corso Vittorio Emanuele, c’è ancora qualche bar aperto, gruppi di ragazzi, qualche birra e - immancabile - il rito della canna. Scene che non sono sfuggite a carabinieri in borghese, veri e propri infiltrati nella movida napoletana, specie da quando è scoppiato l’allarme sulle nuove droghe leggere che circolano in città. Ricordate l’inchiesta del Mattino? Dieci giorni fa, la notizia di una ragazzina di sedici anni rimasta letteralmente traumatizzata per l’uso di droga. Scoppia il caso «amnesia», marjuana trattata con potenti additivi, sempre più diffusa nelle notti della movida napoletana.



A Napoli, tra Chiaia e Posillipo, i ragazzini la chiamano «amnè», viene venduta a quindici euro per dose e viene indicata come micidiale per l’equilibrio psicofisico dei più giovani. Inchiesta condotta dal pool guidato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, dai pm Raffaello Falcone e Ludovica Giugni, accertamenti in corso su almeno tre casi: la storia della ragazzina di 16 anni (si tratta di una studentessa dell’Umberto), ma anche di due ragazzi del Vomero. Al lavoro i carabinieri del comando provinciale del generale Antonio De Vita, arrivano le prime conferme, grazie a un servizio «a massa» condotto in queste notti dell’estate cittadina. C’è già un bilancio. Sono stati segnalati alla Prefettura sei giovanissimi assuntori di sostanze stupefacenti, mentre sono state sequestrate dosi di marjuana e hashish. Nessuno si sbilancia, ma la sensazione da parte degli inquirenti è di aver individuato una potenziale piazza di spaccio. Tanto che nei pressi di un locale aperto al pubblico, sempre al corso Vittorio Emanuele, i militari hanno rinvenuto anche un pacchetto di sigarette che conteneva 10 grammi di droga. Sostanza che è stata trasmessa in laboratorio, per definirne il principio attivo e per capire se può essere classificata come «amnesia».



Accertamenti condotti dalla compagnia Napoli centro, guidata dal capitano Tosi, sono un centinaio i ragazzi (età compresa tra i 15 e i 30 anni) che sono stati identificati in queste notti. Un punto di svolta, dopo aver acquisito le denunce delle potenziali vittime dell’amnesia. Ci sono un paio di luoghi di ritrovo nel mirino dei carabinieri, si indaga su una rete di potenziali pusher. Non si tratta di soggetti legati a clan o a classiche piazze di spaccio, ma di persone capaci di collocarsi in una sorta di terra di mezzo: sono free lance dello spaccio, gente ben inserita nel centro di Napoli, in grado di rifornirsi con puntate settimanali in alcune zone popolari: rione Loggetta (tra Soccavo e Fuorigrotta), Quartieri spagnoli sono i punti di approvvigionamento. Da qui arriva l’amnesia, è in questi spaccati popolari che vengono confezionate le dosi da vendere agli studenti di Chiaia o del Vomero. Una moda, un fenomeno passato in questi mesi più o meno inosservato.



E i dati emersi dal blitz della scorsa notte sembrano offrire le prime conferme: sei giovani denunciati per assunzione di droga, erano tutti studenti. Tre minorenni, uno dei quali aveva solo 16 anni, la stessa età della studentessa del liceo Umberto che avrebbe assunto «amnesia»; gli altri tre ragazzi denunciati sono under venti, anche in questi casi si tratta di ragazzi ben inseriti nel contesto sociale cittadino, pronti a partire per le vacanze estive. Nessuno degli studenti denunciati ha mostrato particolare segno di turbamento, provando a ridimensionare la portata della propria condotta: «Solo uno spinello, un paio di tiri», avrebbero dichiarato, prendendo le distanze da droghe pesanti e piazze di spaccio gestite dalla camorra. A questo punto risultano decisivi gli esiti degli accertamenti sulla «roba» sequestrata, anche per ricostruire lo spessore dell’ultima moda giovanile in materia di sballo e di movida notturna.