Ucciso al supermercato. La medaglia per Anatolij, coro di sì: «Un vero eroe»

Ucciso al supermercato. La medaglia per Anatolij, coro di sì: «Un vero eroe»
di Rosa Palomba
Giovedì 3 Settembre 2015, 12:20 - Ultimo agg. 12:26
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È un consenso che racchiude ammirazione e amarezza. Una vicenda che adesso lega istituzioni e cittadini. Anatolij Korol, è un eroe ma anche di più. È uno straniero che si è schierato dalla parte di un Paese non suo e ne ha difeso i ”confini” del diritto esaltandone le norme. E adesso va esaltato il gesto del giovane muratore ucraino morto per sventare una rapina in un supermercato. Sì convinto all'appello lanciato ieri dal Mattino mentre continua a crescere l'adesione alla lettera di Paolo Russo, deputato di Forza Italia, che in queste ore sarà consegnata al presidente della Repubblica. Hanno firmato oltre trenta rappresentanti politici del centrodestra e del centrosinistra. Alla richiesta hanno aderito politici napoletani, campani e di molte altre regioni italiane. Una iniziativa che mette insieme anche Nord e Sud, tutti coinvolti da episodi di violenza, efferatezza, abuso, sopruso delle leggi e senso di insicurezza sociale. «La nostra richiesta al presidente Mattarella - dice Paolo Russo - nasce da una specifica valutazione: quest'uomo ha difeso un pezzo di Paese non suo. Ha scelto di difendere le leggi dell'Italia che lo ha ospitato. Una simile reazione avrebbe valore elevato se compiuta da un italiano e avremmo seguito la stessa strada. Ma vale ancor di più perché compiuta da una persona le cui radici sono altrove». Anche per un cittadino italiano sarebbe stata chiesta la medaglia al valore civile? «Sarebbe stato un eroe lo stesso - aggiunge Russo - Quanti di noi si sarebbero comportati allo stesso modo in queste terre così assuefatte alla criminalità? In tanti in questi giorni hanno esordito con un semplicistico “chi glielo ha fatto fare”, ma va da sé che questo è un atteggiamento che rispecchia perfettamente il clima di illegalità diffusa e di insicurezza».



Parlamentari di più aree politiche non hanno avuto bisogno di consultarsi per sottoscrivere la richiesta da inviare al Quirinale: «I popoli dovrebbero essere uniti dalla capacità di accoglienza, dalla generosità, dalla condivisione dei disagi e delle ricchezze, invece siamo uniti dalla morte. E siamo dinanzi al comportamento di un uomo che rappresenta un modello di umanità e vita straordinari, che può diventare un esempio - dice Luisa Bossa, deputata Pd - Resta però un profondo dispiacere per lo scenario criminale delle nostre terre e quindi resta la necessità di lavorare per offrire modelli comportamentali corretti, andando incontro e in aiuto con tutti gli strumenti possibili ai tanti giovani che non hanno riferimenti sani».



La richiesta arriva al Quirinale e incrocerà la massima considerazione del presidente della Repubblica.
Nel frattempo sta per partire l'iter procedurale che conduce al riconoscimento. Se ne sta occupando direttamente il prefetto Gerarda Maria Pantalone che ne ha parlato con gli investigatori che seguono il caso (i carabinieri): l'obiettivo è di accelerare i tempi e di arrivare al risultato finale senza le prevedibili lungaggini. L'attenzione, fanno notare in prefettura, è prioritaria.




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