Annegato sul lungomare di Napoli. Ivan come Salvatore: ucciso dalla città del rischio

Annegato sul lungomare di Napoli. Ivan come Salvatore: ucciso dalla città del rischio
di Titti Marrone
Mercoledì 30 Luglio 2014, 08:08 - Ultimo agg. 14:08
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È morto sotto gli occhi dei fratellini, nel tratto di mare insozzato di cartacce e rifiuti della microscopica Mappatella Beach, dove ogni giorno si affolla un centinaio di napoletani, intenti a inventarsi lo sfogo di un’estate immaginaria, il sollievo di un refrigerio negato dalla sporcizia e dall’incuria circostanti. È morto, Ivan, 13 anni, davanti alla spiaggetta dove i ragazzini come lui cercano la gioia di giochi e tuffi acquatici, nello specchio di un mare reso infido dal degrado profondo che, quello sì, bagna Napoli. Lungomare liberato, lo chiamano: definizione da spot, pensata come una buona promessa di appropriazione di spazi ma diventata sempre più beffarda dicitura che suona paradossale per il caos, il disordine, l'abbandono in cui versa.





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