Coniugi uccisi. «Antonio innocente e truffato. Quella casa venduta cinque volte»

Coniugi uccisi. «Antonio innocente e truffato. Quella casa venduta cinque volte»
di Daniela De Crescenzo
Venerdì 24 Aprile 2015, 09:33 - Ultimo agg. 25 Aprile, 13:31
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«Mio figlio e Luigi Simeone si sono incontrati venerdì, la sera precedente a quella del delitto: per questo è possibile che lui abbia lasciato delle impronte sull’auto del tassista. Quello lo aveva chiamato per consegnargli le chiavi della casa di Melito che Antonio aveva acquistato e pagato. Si sono seduti insieme in auto, hanno chiacchierato come buoni amici. Si sono salutati abbracciandosi, e Simeone gli ha detto: ”Possa godertela per cento anni”. E invece, avete visto come è andata a finire? Secondo me quella coppia aveva venduto la casa a più persone e tra queste ci potrebbbe essere anche qualche malavitoso che potrebbe aver reagito. Ma certo non lo ha fatto mio figlio»: Vincenzo Riano difende strenuamente Antonio, il suo ragazzo, che per ora resta in prigione accusato di essere stato presente sulla scena dell’omicidio, in quella stradina al bordo di Cava Ripuaria dove sono stati ammazzati Luigi e Immacolata Simeone.



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