Centro commerciale Auchan, apertura a Santo Stefano: arriva l'altolà della Chiesa

Centro commerciale Auchan, apertura a Santo Stefano: arriva l'altolà della Chiesa
di ​Pino Neri
Mercoledì 24 Dicembre 2014, 11:41 - Ultimo agg. 12:51
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Nola. Aprire un ipermercato nelle festività natalizie, a Santo Stefano, può creare turbamento nella patria del cattolicesimo e dei sacri valori della famiglia. I lavoratori infatti firmano petizioni. Le stesse gerarchie della Chiesa protestano. Succede a Nola, dove il vescovo della diocesi, monsignor Beniamino Depalma, ha rivolto un appello contro la decisione dell’Auchan di Nola, ubicato nel centro commerciale Vulcano Buono, di tenere aperto per la prima volta l’ipermercato anche il 26 dicembre prossimo.



Quest’anno l’Auchan di Nola sarà l’unico grande ipermercato della regione, insieme al Carrefour di Marcianise, del centro commerciale Campania, ad alzare le saracinesche nella giornata dedicata al primo martire cristiano, momento tradizionale di aggregazione familiare dopo la sera della vigilia e il giorno di Natale. «Condividiamo le difficoltà espresse dai lavoratori dell’Auchan di Nola: c’è un tempo per il lavoro e uno per la religione e la famiglia» ricordano alla multinazionale monsignor Depalma e la commissione diocesana, attraverso don Aniello Tortora.



Sono una cinquantina su circa duecento i dipendenti dell’ipermercato che in una petizione firmata hanno chiesto al direttore di rivedere la sua decisione. «Per il bene di quest’azienda le rivolgiamo un appello sentito e accorato – il contenuto della sottoscrizione - un appello che proviene da noi e dalle nostre famiglie, che in tutti questi anni si sono sacrificate totalmente in nome dell’efficienza e della vita stessa dell’azienda. Famiglie che però adesso sentono mortificato questo loro grande sforzo».



Parole che sono state lette anche dal vescovo di Nola. «Il tempo del lavoro – sottolinea ancora Depalma – deve rispettare il tempo della festa, dei valori quali la famiglia, la religiosità, il giusto riposo». Il prelato ricorda la posizione di papa Francesco che «in tante sue catechesi sociali ha sempre detto che il valore primario del lavoro è il bene della persona umana. Da qui – chiarisce la Chiesa - deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità». Quindi, l’appello: «Tenendo presenti questi sacrosanti concetti della dottrina sociale della Chiesa si chiede alla direzione Auchan di esaudire il giusto desiderio dei lavoratori perché possano vivere le feste natalizie nella serenità e nella pace delle loro famiglie».



«È un delitto – si fa notare nella petizione dei lavoratori - sconvolgere un’armonia di gruppo in nome di una prevedibilmente poco profittevole giornata di apertura. Un’armonia che costantemente scorre sul filo precario di provvedimenti, sia a livello aziendale che a livello di politiche governative, che vanno in una direzione nettamente contraria alle esigenze nostre e delle nostre famiglie».



Il sindacato di categoria Uiltucs fa poi notare che «la liberalizzazione delle aperture voluta dal governo Monti si è rilevata un flop: ci avevano raccontato che il PIL italiano sarebbe cresciuto dell’ 1,5 % e invece è cresciuta solo la disoccupazione. Non abbiamo bisogno – conclude la Uiltucs - di aperture selvagge ma di investimenti e di un mercato sostenibile, equo, in cui tutti rispettino le regole, senza concorrenza sleale». Stringata la replica di Auchan Nola. «L’azienda – scrive la direzione - prende atto della scelta dei lavoratori ma nel contempo spiega che era inevitabile l’apertura, sia per la drammatica situazione economica che per i rapporti con il centro commerciale Vulcano Buono, che già lo scorso anno era stato aperto per tutto il giorno».