Carenza di gravi indizi. Revocato l'ordine di arresto per Luigi Cesaro

Carenza di gravi indizi. Revocato l'ordine di arresto per Luigi Cesaro
Sabato 16 Agosto 2014, 11:19 - Ultimo agg. 19:25
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Il tribunale del riesame revoca l'ordine di arresto a carico di Luigi Cesaro per carenza di gravi indizi.

A questo punto cade anche la misura cautelare trasmessa alla camera dei deputati lo scorso luglio dal gip Ferrigno.

Il Parlamento non dovrà più pronunciarsi sulla richiesta di arresto avanzata nei confronti di Cesaro, deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli accusato di collusioni con il clan dei Casalesi. Il Tribunale del Riesame di Napoli ha, infatti, annullato l'ordinanza di custodia che era stata emessa il 23 luglio scorso con la contestuale trasmissione degli atti alla Camera dei deputati, alla quale sarebbe spettata l'ultima parola per la eventuale esecuzione del provvedimento restrittivo. I giudici hanno condiviso le argomentazioni difensive del legale di Cesaro, l'avvocato Vincenzo Maiello.

Una decisione che comunque non giunge inattesa, dopo la scarcerazione disposta giovedì scorso di Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli del parlamentare e esponenti di una famiglia di imprenditori di Sant'Antimo, gravati dalle stesse accuse contestate al politico, ovvero concorso esterno in associazione camorristica e turbativa d'asta.

Il provvedimento è stato annullato per carenza di gravi indizi di colpevolezza: i giudici hanno ritenuto deboli gli elementi di accusa rappresentati soprattutto dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia.

La decisione fa segnare il passo a una inchiesta dai tempi assai dilatati: sono occorsi infatti oltre due anni e mezzo al giudice per le indagini preliminari per esaminare gli atti e decidere sulle richieste di misure cautelari avanzate dai pm della Direzione distrettuale antimafia partenopea. L'indagine riguarda presunte irregolarità in appalti del comune di Lusciano, che era «sotto il controllo» della fazione Bidognetti del clan dei Casalesi. Dall'inchiesta sarebbero emersi rapporti tra Cesaro e la potente organizzazione camorristica attiva nel Casertano.

I fatti risalgono al 2004 e si riferiscono in particolare a due gare di appalto bandite dal Comune di Lusciano: la costruzione del Pip, area del Piano insediamenti produttivi, e la realizzazione di un impianto sportivo. I fratelli Cesaro, secondo la ricostruzione dell'accusa, avrebbero estromesso un concorrente facendo sapere al gruppo camorristico dei Bidognetti di essere disponibili a versare al clan una tangente di importo superiore rispetto a quella proposta dall'altro imprenditore. I retroscena sulle gare d'appalto furono rivelati ai magistrati della Dda dai pentiti Luigi Guida, per anni braccio destro del boss Francesco Bidognetti, e Gaetano Vassallo, imprenditore legato al clan.

«Contro di me gogna mediatica». «Un calvario» che «spero finisca», «nei miei confronti c'è stata una gogna mediatica indescrivibile». Così all'Adnkronos il deputato di Forza Italia Luigi Cesaro commenta la decisione del tribunale del Riesame. «È stato un momento di grande commozione - dice Cesaro - In questi anni sono stato sottoposto a una gogna mediatica indescrivibile, è stato un calvario per me e la mia famiglia, che spero finisca».

Parlando della decisione del tribunale, Casaro sottolinea: «È stata una sentenza ben motivata e resto a disposizione della magistratura, nella quale ho grande fiducia. Sono sempre stato sereno, sin dal giorno della notizia dell'ordinanza, il 23 luglio. Non avrei mai chiesto alla giunta e al parlamento di votare contro l'arresto».

lI legale: magistrati indipendenti. «In relazione ad una vicenda turbata dalle pressioni e dai condizionamenti alimentati dal circuito mediatico i giudici del riesame hanno offerto una lezione di indipendenza e imparzialità riconoscendo la fondatezza delle ragioni di innocenza dell'onorevole Luigi Cesaro, oscurate da accuse contrarie alla verità e al diritto». Lo sottolinea in una nota Vincenzo Maiello, difensore di Luigi Cesaro. «Siamo felici di aver concorso a restituire a Luigi Cesaro l'onore personale e la piena agibilità delle sue funzioni di parlamentare», conclude Maiello.