Arriva dall’America l’insetto che minaccia le nostre pinete

Arriva dall’America l’insetto che minaccia le nostre pinete
di ]Pasquale Guardascione
Martedì 7 Aprile 2015, 23:29 - Ultimo agg. 8 Aprile, 08:29
3 Minuti di Lettura
È arrivato dal Nord America, probabilmente per la prima volta in Europa. Non è un cantante di grido, è invece un insetto polifago, piccolo e micidiale: si chiamaToumeyella parvicornis, attacca i pini domestici ed è stato rinvenuto nell’ambito delle azioni di sorveglianza del territorio regionale da parte del servizio fitosanitario della Regione Campania in collaborazione con l’Università Federico II, il Cnr e il Cra in gran parte della provincia di Napoli.



Originaria, come detto, delle regioni del Nord America la cocciniglia è stata segnalata per la prima volta nel 2005 ai Caraibi nelle Isole Turks e Caicos dove ha ridotto il vigore degli alberi e limitato la produzione dei semi, provocandone anche in alcuni casi il deperimento e la loro morte. Sulle piante di Pinus pinea, il pino domestico tipico delle coste mediterranee, su cui è stato rinvenuto nella provincia di Napoli non ha, finora, provocato nessun danno: in qualche modo il pino sembra riuscire a contrastare l’azione nociva dell’insetto polifago.



Le zone più colpite risultano Napoli, Acerra, Arzano, Caivano, Cercola, Ercolano, Giugliano, Portici, San Sebastiano a Vesuvio e Torre del Greco. Il ritrovamento è stato effettuato dal professor Antonio Pietro Garonna del dipartimento di agraria della Federico II che ha raccolto numerosi campioni di germogli di pino domestico provenienti da diverse località della provincia di Napoli.



In gran parte su tali germogli era vistosa la presenza di melata e fumaggine, prodotta dall’insetto, e nel corso dei sopralluoghi nelle pinete sono stati evidenziati anche imbrattamenti e annerimenti di branche e di tronchi degli stessi pini e del sottostante suolo. Secondo quanto raccolto dal servizio fitosanitario della Regione Campania i vari esami hanno determinato la presenza di un coccide nei vari stadi di sviluppo. Il parassita viene denominato nei paesi del Nord America «cocciniglia tartaruga» per la somiglianza del piccolo scudo al guscio della tartaruga.



«Il servizio fitosanitario regionale, a seguito del rinvenimento, sta già monitorando la situazione e ha emanato le linee guida da seguire in caso di infestazione da cocciniglia Toumeyella parvicornis», assicura Daniela Nugnes, assessore all’agricoltura della Regione.



«Purtroppo - aggiunge l’assessore - il rischio di introduzione di nuovi parassiti aumenta sempre più con la globalizzazione dei mercati. È per questo che è necessario investire, anche attraverso la nuova programmazione di fondi comunitari, sulla prevenzione e sulla formazione degli operatori. A



nche in questo caso è fondamentale che i cittadini facciano la loro parte segnalando i casi sospetti al servizio fitosanitario regionale per gli accertamenti del caso». L’insetto è stato rinvenuto in tutti i comuni lungo le maggiori vie di comunicazione, mentre, a Napoli le aree urbane più colpite risultano la Mostra d’Oltremare, la zona flegrea, la collina di Posillipo, la zona ospedaliera, Barra e San Giovanni.



Il servizio fitosanitario regionale sta continuando le indagini ufficiali per rilevare l’eventuale presenza del parassita attraverso delle ispezioni sistematiche che vengono espletate anche dal personale del progetto Urcofi e i dati vengono riportati in tempo reale nel sistema SiMFito. Il monitoraggio è basato su osservazioni visive indagando su eventuali sintomi dell’infestazione come ad esempio la presenza di formiche.



Quando vengono accertate nuove piante infestate viene attivato un monitoraggio in tutta la zona in maniera dettagliata e individuale su tutte le piante sensibili ubicate nel raggio di cento metri e applicate le misure fitosanitarie considerate in grado di impedire la diffusione dell’insetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA