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Un fascicolo, due indagini parallele e tanti, troppi interrogativi. Da ieri la Procura della Repubblica coordina l'inchiesta sulla salma sottratta nella notte tra martedì e mercoledì al Cardarelli. Il caso della morte di Gennaro Cotroneo - il 50enne di Caivano deceduto mentre si trovava in un letto dell'ospedale, il cui corpo è stato poi prelevato da una folla di parenti e incredibilmente riportato a casa sotto gli occhi di medici, infermieri e guardie giurate - presenta ancora molte zone d'ombra. Tanto per cominciare l'indagine coordinata dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio e affidata al pm Valentina Rametta si snoda su due binari.
Il primo è quello che ipotizza il reato di sottrazione di cadavere.
Per questo saranno fondamentali le immagini degli impianti di videosorveglianza interna al Cardarelli. Già, le immagini. Ma in questa surreale storia forse c'è ancora spazio per un altro piccolo passo nel mondo dell'incredibile: e così si scopre che - almeno fino a ieri - i fotogrammi (pur sequestrati e consegnati) non sono stati ancora acquisiti per mancanza di personale specializzato addetto. Già interrogati invece i medici e gli infermieri, che hanno ricostruito quei momenti di puro terrore in corsia. Tra i protagonisti della sottrazione potrebbero esserci anche dei pregiudicati: Gennaro Cotroneo era imparentato con un noto personaggio legato alla camorra del Parco Verde di Caivano.
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