Case di lusso e proprietari assenti: la banda si informava su Facebook. Sospettati anche del colpo a Cavani

di Nello Mazzone
Venerdì 25 Luglio 2014, 10:20 - Ultimo agg. 10:30
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La banda che in un anno avrebbe compiuto almeno una decina di furti in ville e appartamenti lussuosi soprattutto tra Pozzuoli e Quarto, avrebbe pianificato ogni colpo nei minimi particolari con appostamenti, pedinamenti, ma anche spiando le potenziali vittime attraverso i social network. Secondo le indagini condotte dalla Mobile della questura di Napoli e dal commissariato locale di Pozzuoli, i 6 arrestati prendevano di mira soprattutto grossi imprenditori o professionisti che abitavano in luoghi isolati, lontani dal caos dei centri storici. Zone panoramiche e tranquille.



Ma, soprattutto, la banda monitorava attraverso le pagine Facebook tutte le informazioni utili delle potenziali vittime. Sapevano, così, costantemente quando i proprietari delle abitazioni era fuori casa per lavoro o per un periodo di vacanza. Dalle foto postate, poi, spesso vedevano lo sfondo degli interni delle abitazioni e cominciavano a farsi un’idea degli oggetti e dell’arredamento. Spaccato di anonima vita quotidiana che per i presunti ladri diventavano informazioni preziosissime per progettare i furti.



Secondo i carabinieri di Quarto, che hanno fermato due volte negli ultimi mesi Giuseppe Grammatico, il presunto capobanda, i malviventi erano soliti anche fingere di essere rimasti in panne con l’auto nei pressi delle ville: l’attesa dell’arrivo del meccanico per far ripartire l’auto, diventava un alibi per sopralluoghi e scattare foto all’esterno delle abitazioni, per raccogliere più informazioni possibili.



Finora sono una decina i furti accertati. Ma la banda è sospettata di essere l’autrice del colpo da migliaia di euro ai danni dell’ex bomber del Napoli Edinson Cavani, quando abitava nella villa a tre piani sulle colline tra Pozzuoli e Bacoli. Finora solo sospetti. Ipotesi. Ma il modus operandi ricorda molto lo stile della banda finita in cella.