«Mentre siamo in cammino verso il Natale - e già vediamo i segni nelle luminarie che abbelliscono le nostre piazze e strade - la festa dell’Immacolata ci invita a rivolgere lo sguardo a Maria».
Il Cardinale Crescenzio Sepe, in una piazza del Gesù blindata, con il sindaco Luigi de Magistris per il tradizionale discorso dell’Immacolata, si rivolge alla città, mentre solo poco prima un gruppo di disoccupati aveva cercato di occupare il palco: «Napoli - dice - sa parlare in molti modi, ma quando alza in alto il suo sguardo per cercare l’immagine e il volto della Madre, come oggi, in questo momento, non può che cercare parole di verità, le sole di cui la città ha bisogno».
E poi aggiunge: «Su Napoli sono cadute e continuano a cadere condanne di ogni tipo, al punto che ogni nuovo colpo sembra essere quello di grazia su un corpo martoriato da molto tempo».
«All’Immacolata - prosegue Sepe - affidiamo anche la visita che Papa Francesco farà alla nostra Diocesi il prossimo 21 marzo. La presenza del Vescovo di Roma sarà certamente un’occasione di speranza senza farci arretrare di fronte alle inesorabili difficoltà, perché la sua parola conforterà tutti gli uomini di buona volontà e il loro impegno, sostenendo e incoraggiando iniziative, decisioni, scelte e progetti che riguardano il cammino della Chiesa e di tutta la comunità diocesana e cittadina».
La parola passa a Luigi de Magistris: «Per risolvere i problemi della città bisogna lavorare insieme, ognuno con la propria autonomia, la propria sensibilità».
A giudizio del sindaco «Napoli ha bisogno di tanta passione, tanto amore e tanta dedizione. Ha ragione Sepe nel dire che il popolo napoletano, come quello meridionale, si deve emancipare da solo: è finita la stagione di stare col cappello in mano però vogliano essere rispettati perchè abbiamo la nostra dignità ed il nostro orgoglio»