Bus della morte, un anno fa la tragedia: in mille alla commemorazione | Foto

Bus della morte, un anno fa la tragedia: in mille alla commemorazione | Foto
Lunedì 28 Luglio 2014, 21:12 - Ultimo agg. 21:56
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Oltre un migliaio di persone, fra le quali alcuni superstiti, hanno partecipato in serata a Pozzuoli, nella Basilica di San Procolo Martire, alla commemorazione delle quaranta vittime del bus di pellegrini puteolani che precipitò dal viadotto di Acqualonga dell'A16, a Monteforte Irpino (Avellino) il 28 luglio dello scorso anno.

In quella tragedia persero la vita 38 persone, mentre altre due, ricoverate negli ospedali napoletani, non riuscirono a sopravvivere alle gravi ferite. Nel tragico volo si salvarono solo nove persone (cinque bambini e quattro adulti).

Il rito è stato celebrato dal vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, davanti al sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, e delegazioni dei comuni flegrei, di Monteforte Irpino e Pietrelcina (Benevento), dove i pellegrini avevano trascorso quella giornata.

Prima della messa, sono stati scanditi i nomi delle vittime. «È stato un modo - ha detto il vescovo nell'omelia - per ricordare le persone scomparse soprattutto nella loro singolarità. Il ricordo di questo drammatico incidente tocca una ferita non ancora rimarginata. Questa sera siamo qui per pregare anche per i sopravvissuti e per i parenti che portano sul corpo e nell'anima ancora le ferite dell'incidente».

Il presule si è soffermato sulla solidarietà e sull'importanza di vigilare sulla sicurezza stradale. «Questa celebrazione è una verifica della solidarietà per quello che si è fatto e per quanto si può ancora fare a sostegno di quanti hanno perso la famiglia. Inoltre ci tocca vigilare - ha concluso il vescovo - per la sicurezza stradale dei mezzi di trasporto affinchè non si abbiano più a verificare simili tragedie».

In tremila alla fiaccolata. Altre tremila persone hanno partecipato in serata alla fiaccolata organizzata per ricordare le vittime. Il corteo è partito dalla rocca puteolana, ha costeggiato l'Anfiteatro Flavio e dal centro storico ha percorso tutte le principali vie della città. In un piazzale sorto in seguito al diradamento urbanistico causato dal bradisismo negli anni '83-'84 è stato scoperto un monumento commemorativo, una scala a forma elicoidale, opera dell'artista puteolano, Lello Lopez. Alla base un prisma marmoreo, su cui sono incisi i nomi delle 40 vittime.

Il piazzale dove è stato sistemato il monumento, conosciuto dalla gente del luogo con il nome di largo Palazzine verrà ora chiamato «Piazza del Ricordo», proprio in memoria delle vittime di quel tragico 28 luglio 2013. La proposta della commissione toponomastica è stata approvata nel giugno scorso, all'unanimità, dal consiglio comunale.

Indagini prorogate. Dureranno almeno altri sei mesi le indagini sulla tragedia del bus precipitato. I sostituti procuratori della Repubblica di Avellino Antonio Del Bene e Cecilia Annecchini, titolari dell'inchiesta, hanno chiesto una proroga al gip Antonio Sicuranza del tribunale di Avellino. La notizia giunge a un anno esatto dalla tragedia, mentre Pozzuoli, città dove viveva la maggior parte delle vittime, ricorda con una serie di eventi lo spaventoso incidente. A settembre dovrebbero essere consegnate anche le consulenze di parte degli indagati e delle parti civili.

Altra documentazione che si sommerà a quella prodotta dai periti della Procura Alessandro Lima, Vittorio Giavotto, Andrea Demozzi e Lorenzo Caramma, incaricati il 13 agosto del 2013 di fare luce sull'accaduto. Gli indagati sono Gennaro Lametta, ex titolare della Mondo Travel, la società proprietaria del «bus della morte», Antonietta Ceriola, dipendente della Motorizzazione Civile di Napoli (questi ultimi due in carcere a Bellizzi Irpino), e Vittorio Saulino, anche lui dipendente della Motorizzazione Civile di Napoli, che, invece è ai domiciliari. Per loro i pm ipotizzano i reati di disastro e omicidio colposo plurimo e falso in atto pubblico, in quanto sarebbero responsabili, a vario titolo, di avere falsificato i documenti di revisione del bus.

Indagati, con le stesse accuse, anche Michele Renzi e Antonio Sorrentino, dipendenti di Società Autostrade, e Ciro Lametta, autista del bus e fratello di Gennaro, deceduto nell'incidente. Per omissione di atti d'ufficio sono infine indagati altri tre dipendenti di Società Autostrade: Nicola Spadavecchia, Paolo Berti e Michele Maietta.

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