Il «caffè sospeso» fa notizia in Usa: un articolo sulle pagine del New York Times

Il «caffè sospeso» fa notizia in Usa: un articolo sulle pagine del New York Times
di Oscar De Simone
Venerdì 26 Dicembre 2014, 15:45 - Ultimo agg. 16:27
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Non solo degrado, traffico e “monnezza” a Napoli e nelle strade del centro. Questa volta, a quanto pare, a fare notizia è il popolare caffè sospeso.



Questo “semplice atto di generosità” infatti, come

si legge nell’articolo realizzato sull’argomento dal New York Times, “è un piccolo regalo che nessuno dovrebbe perdere” e che negli anni – anche grazie alla “rete del caffè sospeso” diffusa in tutto il mondo – sembra essersi esteso con grande rapidità.

Il quotidiano statunitense, ripercorrendo la storia di questa usanza, accenna al fatto che nessun napoletano ha memoria delle sue origini ma rammenta anche che con il passare del tempo, è diventata la più nobile delle tradizioni napoletane.

In questi ultimi anni di difficoltà economica però, il “sospeso” è stato applicato sempre più spesso anche ad altre cose come la pizza, i panini o addirittura i libri.



Proprio in quest’ultimo caso, il New York Times ricorda l’iniziativa del “libro sospeso” ideata dalla libreria Feltrinelli che ha “incoraggiato i clienti a comprare un libro e lasciarlo per i lettori indigenti che potrebbero poi andarlo a prendere”. Ma non è il solo caso.



Dal caffè Gambrinus, alla pizzeria “Da Concettina ai tre Santi”, la giornalista del Times viaggia per le strade ed i vicoli di Napoli descrivendo con cura ed attenzione tutti i locali in cui la pratica è in uso.

“Napoli è una città nota per la sua grinta, la sua bellezza, il suo caos e la sua criminalità” si legge ancora, “Nonostante queste cose però, la sua gente è anche famosa per la solidarietà di fronte alle difficoltà”.



“Noi serviamo circa 1.000 caffè sospesi ogni anno” commenta Pino De Stasio, proprietario del bar 7bello, “proprio tra i vicoli storici di Napoli dove quello dell’espresso è un rito e dove nel XX secolo abitò e prese il caffè anche Benedetto Croce”.