Il presidente dell'Eav: «I treni nuovi dovevano essere qui, Caldoro spieghi perché non ci sono»

Il presidente dell'Eav: «I treni nuovi dovevano essere qui, Caldoro spieghi perché non ci sono»
di ​Gerardo Ausiello
Giovedì 27 Agosto 2015, 11:38 - Ultimo agg. 11:46
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«Dobbiamo stringere i denti per un anno e mezzo. Poi arriveranno 74 treni, nuovi o revampizzati. Così il servizio migliorerà sensibilmente». Umberto De Gregorio, neopresidente dell’Eav Holding, sta lavorando a quella che, a suo a dire, «dovrà essere una rivoluzione».







Troppe volte si è parlato di rivoluzione. Ma oggi gli utenti devono ancora fare i conti con servizi scadenti e pericolosi.

«Ne siamo consapevoli e stiamo operando senza sosta per affrontare l’emergenza. Il primo piano su cui interverremo è quello del parco mezzi, che sarà rinnovato con un investimento complessivo di oltre 200 milioni. Entro 18 o, al massimo, 24 mesi, potremo disporre di 24 convogli da destinare alle linee della Cumana e della Circumflegrea, 37 per la Circumvesuviana e i restanti 13 per MetroCampania Nord-Est».



D’accordo, ma nel frattempo cosa accadrà? Gli utenti dovranno rassegnarsi ai disagi?

«Potremo disporre gradualmente di questi treni, ragion per cui il miglioramento del servizio sarà progressivo ma costante. Per quanto riguarda Cumana e Circumflegrea, i 24 nuovi convogli si aggiungeranno ai 30 oggi in circolazione, di cui però solo 13 sono in buone condizioni».



E gli altri?

«Dovranno andare in pensione. Anche il treno che si è incendiato l’altro ieri a Fuorigrotta rientrava nel parco mezzi da sostituire. In questo modo potremo tornare ai livelli del 2010, quando la Sepsa aveva circa 20 milioni di passeggeri. Oggi sono scesi a 12».



Non bastavano ritardi e disservizi. Ora sui treni in Campania si rischia anche la vita. Siamo arrivati a un punto di non ritorno.

«Sulla sicurezza saremo rigorosi e inflessibili. Qualcuno dice: “Ritiriamo subito tutti i treni vecchi”. Io posso anche farlo ma ciò avrà ricadute inevitabili sui servizi, che già sono in sofferenza. Invece occorre tenere duro e tentare di trovare un equilibrio tra la sacrosanta esigenza di sicurezza e la qualità dei servizi».



Già, ma come?

«Nelle prossime ore sottoporremo tutti i treni a una revisione accurata. Se qualche convoglio si rivelerà a rischio, allora non lo faremo circolare. Non ho intenzione, però, di fermare senza motivo un treno, anche se vecchio».





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