Sembrava un call center ma era una centrale per documenti falsi e cellulari rubati: presi in tre

Sembrava un call center ma era una centrale per documenti falsi e cellulari rubati: presi in tre
Lunedì 20 Ottobre 2014, 16:43 - Ultimo agg. 19:19
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Si presentava come un call center, nella realtà era un centro di produzione e smistamento di documenti falsi e di ricettazione di iPhone.

È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nucleo radiomobile a Napoli; arrestati tre cittadini stranieri.

Nel corso di una perquisizione effettuata durante le indagini per il furto di un telefono iPhone ai danni di un 44enne di Napoli, i militari hanno fatto irruzione in un call center in via Carmignano, di proprietà di Huda Md Nurul, un cittadino indiano 48enne residente a Napoli e già noto alle forze dell'ordine.

Nel locale, oltre al proprietario, sono stati trovati anche due suoi connazionali: Mitra Uttam Kumar, 36enne, e Chowdhury Pritam, 42enne, entrambi residenti a Napoli e anche loro noti alle forze dell'ordine.

Nel corso della perquisizione è stato scoperto il centro di produzione e smistamento di documenti falsi riguardanti soprattutto stranieri, con tanto di documenti per il rilascio di permessi di soggiorno, passaporti, timbri falsi con l'emblema di stato e attestati di rapporti di lavoro con aziende agricole di varie province del sud Italia.

I carabinieri hanno infatti sequestrato due riproduzioni di timbri a umido in plastica recanti uno l'emblema di stato e la dicitura «ufficio territoriale del governo di Foggia» e l'altro «prefettura di Foggia - ufficio territoriale del Governo - sportello unico per l'immigrazione».

Insieme ai timbri sono stati rinvenuti due permessi di soggiorno intestati ad altrettanti cittadini del Bangladesh e 18 passaporti, 10 dei quali intestati a cittadini del Bangladesh e 8 a cittadini provenienti dall'India.

Nel locale è stato trovato anche materiale che aveva portato all'intervento e cioè sette iPhone, tre dei quali provento di furti perpetrati in provincia di Firenze, nel centro di Napoli e quello messo in atto nel quartiere di Mergellina, nonchè un iPod, 119 schede sim telefoniche di vari gestori telefonici la cui proprietà è ancora in via d'accertamento, 75 ricariche telefoniche da 5 e 10 euro e la somma in denaro contante di 6.500 euro.