Sanità, piano demenze: la Campania prima in Italia

Sanità, piano demenze: la Campania prima in Italia
Venerdì 19 Settembre 2014, 14:22
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Nella conferenza Stato Regioni in programma a fine settembre arriver il via libera al piano demenze della regione Campania chiuso in questi giorni dalla comitato tecnico scientifico istitutito dall'ente di Palazzo Santa Lucia. Ad annunciarlo è Teresa Di Fiandra, dirigente del ministero della salute con delega al settore demenze e malattie correlate che ha chiuso stamani a Napoli il Convegno Aima (Associazione malati di Alzheimer) prmosso in occasione della XXI giornata mondiale sulla malattia. Dato per imminente, sembre da Di Fiandra, anche la firma del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, alla norma nazionale che definisce gli indirizzi generali per l'assistenza alle persone affette da demenza. «Il morbo di Alzheimer, la demenza senile, il declino cognitivo vascolare - spiega Caterina Musella presidente regionale dell'Aima - sono nomi diversi per definire un'unica tragica realtà, le malattie neurologiche degenerative. Prive di cure efficaci ma unite da un comune filo rosso che dai primi subdoli segni di vaga smemoratezza, conduce in pochi anni invariabilmente al comune sfacelo dei malati». In Campania parliamo di un esercito di circa 60 mila pazienti in cerca di assistenza. E che il fenomeno sia destinato a crescere lo dicono le proiezioni epidemiologiche: ogni dieci minuti un italiano si ammala di Alzheimer perdendo i ricordi di una vita. Basterebbe questo dato per comprendere la vastità e l'urgenza del fenomeno in Italia che, ad oggi, conta circa 800 mila casi. Secondo le stime nel giro di 30 anni nel nostro Paese saranno 3 milioni le persone che avranno necessità di cura e assistenza continue, 300 mila solo in Campania. Il peso grava tutto sui cosiddetti care-giver, quasi sempre familiari, coniugi e figli dei pazienti. Su di essi insistono i costi occupazionali, sociali, emotivi e fisici. Le strutture pubbliche? «Tranne rare eccezioni - aggiunge Musella - brancolano nelle nebbie e offrono brandelli di assistenza slegati gli uni dagli altri a volte aggravando la sensazione d'impotenza delle famiglie. Oltre l'avamposto delle unità di valutazione Alzheimer e fatta eccezione per i pochi centri diurni e residenze sanitarie, peraltro poco tarate sui reali bisogni dei pazienti, c'è pressochè iI nulla». Anche le attività integrate domiciliari e sociosanitarie, a carico di Asl e Comuni? «Anche queste scontano ritardi, approssimazione e liste di attesa non compatibili con i disagi della malattia». Il nucleo centrale del Piano regionale è il ridisegno della rete integrata dei servizi socio-sanitari. Cure domiciliari, servizi semiresidenziali e residenziali cui si accede attraverso un nuovo ruolo dato ai medici di famiglia, snodo centrale della cosiddetta porta unica di accesso ai servizi sociosanitari (Pua) che si avvarrà dell'apporto anche delle associazioni di pazienti« »Una modalità prevista in Campania sin dal 2013 - aggiunge Gigi Sparano della Fimmg Napoli - ma ancora da rodare per la presa in carico globale dei pazienti dai servizi territoriali«. Intanto sempre il ministero della salute ha affidato all'Iss (Istituto superiore di sanità) una ricognizione sui centri di ricovero e di assistenza esistenti nelle varie regioni. »In Campania - rivela Nicola Vanacore ricercatore dell'Iss, esistono 79 Unità di valutazione Alzhemer e 24 tra Rsa (Residenze sanitarie) e centri diurni ma non tutte potranno essere certificate in base ai requisiti di qualità e di personale richiesti«. Al palo anche la programmazione dei servizi in base ai percorsi diagnostico territoriali assistenziali. »Il nodo da sciogliere in Campania - chiude Vanacore - è la mancanza di indicatori di processo, di esito e di struttura pnella filiera assistenziale e la mancanza di un sistema informatico capace di incrociare e nalizzare i dati sulle attività di ricvero e delle residenze assistenziali. Occorre colmare questa lacuna altrimenti qualunque piano richia di diventare carta straccia«. In vista della celebrazione della giornata mondiale Alzheimer di domenica prossima, oggi, alle terme di Agnano, l'Aima Campania iunisce esperti, operatori, familiari e pazienti proponendo una chiave di lettura che parte dalle storie dei singoli individui. Ecco la Salute narrata, il tema che caratterizza la giornata, articolata attorno all'illustrazione del modello di umanizzazione e continuità assistenziale messo in campo dall'Associazione. Fari puntati sul progetto regionale Caregiver per il sostegno alle famiglie. »Il nostro intento - conclude Musella - è anche presentare i dati e le nostre attività del 2014, i passi avanti conquistati nella nostra casa Aima per la riabilitazione e le speranze di controllo della malattia attraverso la sperimentazione di innovativi programmi di ricerca clinica. Ovvero porre l'attenzione sulle lacune della rete di assistenza e sulle proposte di miglioramento«. Nell'occasione saranno distribuiti una serie di opuscoli per guidare le famiglie nel difficile percorso della malattia. Domani in programma iniziative anche a Caserta e Salerno.
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