Campania, assunzioni di parenti in Consiglio: ora via libera anche a zii e nipoti

Campania, assunzioni di parenti in Consiglio: ora via libera anche a zii e nipoti
di Fulvio Scarlata
Lunedì 30 Novembre 2015, 11:50 - Ultimo agg. 15:25
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Parenti, affini, consanguinei: via libera ad un posto alla Regione, o almeno a un gruppo consiliare o a una commissione. Cade, infatti, la norma votata appena due anni fa che impediva distacchi, comandi o contratti con esterni negli uffici politici dell’Ente ai parenti dei consiglieri regionali fino al terzo grado, e il limite viene riportato al massimo ai parenti di secondo grado. «Non capisco perché si decide una norma così delicata senza una discussione in consiglio», dice Luciano Passariello, consigliere di Fdi.

«Ma abbiamo solo applicato le norme del codice civile - la replica di Massimo Grimaldi, eletto con la lista Caldoro presidente - Non potevamo fare diversamente».

«I parenti sono come le scarpe: più sono stretti più ti fanno male» rideva di gusto Totò. Non la pensano così a Santa Lucia in cui, nel mezzo dei guai della Regione e della politica regionale, l’ufficio di presidenza ha votato una norma che cancella i limiti precedenti. Dall’ottobre 2013, infatti, per i collaboratori dei gruppi consiliari e delle commissioni «oltre alle condizioni di incompatibilità espressamente stabilite per legge non possono essere comandati o distaccati, né possono essere sottoscritti contratti di tipo privato con persone che abbiano rapporto di parentela o affinità con i consiglieri comunali entro e compreso il terzo grado».

Insomma porte chiuse non solo a genitori, figli, suoceri, generi e nuore (che rientrano nel primo grado), non solo a nonni, nipoti, fratelli, sorelle e cognati (parentela di secondo grado) ma anche a nipoti, bisnipoti, zii ed eventualmente anche a bisnonni. Una decisione presa dall’ufficio diretto da Paolo Romano. «Adesso invece si riporta il limite al secondo grado - attacca Passariello - Inoltre il consiglio di presidenza agisce autonomamente, senza che il consiglio ne sappia nulla. Nel momento in cui si prende una decisione così importante bisognava discuterne in Consiglio perché così ci si espone a critiche». Con la nuova norma votata l’11 novembre scorso, infatti, si decide di «abrogare la precedente delibera che non prevede che possono essere sottoscritti contratti di diritto privato con coloro che abbiano, con i consiglieri regionali della Campania in carica, appartenenti al medesimo gruppo consiliare, rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado». «Insomma noi avevamo posto limiti più restrittivi - continua Passariello - e non capisco perché in questo momento si decida una norma di questo genere. La gente non lo apprezza e si disaffeziona ancora di più alla politica. Tra comandi e distacchi da società partecipate e contratti diretti di parenti in consiglio regionale ce ne sono. Io ho mia moglie assunta in una partecipata ma non è giusto che venga in consiglio».

In effetti proprio l’assunzione della signora Passariello, Francesca Schettini, un anno fa a Campania Ambiente, la partecipata voluta da Caldoro per racchiudere le aziende regionali in liquidazione, aveva provocato molti malumori nel centrodestra e in Fratelli d’Italia. E qualcuno sussurra che la nuova campagna moralizzatrice del consigliere regionale non sarebbe che una ripicca per i troppi moralizzatori del settembre 2014. Inoltre Passariello parla di una norma restrittiva, quella del 2013, come se fosse stata voluta dal centrodestra. Invece due anni fa nell’ufficio di presidenza votarono all’unanimità la norma, compresi i consiglieri di centrosinistra. Esattamente come due settimane fa la nuova norma è passata all’unanimità, con i voti anche del centrodestra. «Abbiamo solo omologato la legge regionale a quella nazionale - dice infatti Massimo Grimaldi, questore con delega al personale, esponente della lista «Caldoro presidente» - Sono norme del codice civile, non abbiamo fatto nessuna interpretazione, piuttosto abbiamo cercato di tutelare la Regione da ricorsi e vertenze per esclusioni che non hanno fondamento legale.

Fra l’altro tutto è demandato alla deontologia dei consiglieri regionali perché in passato è stato facile aggirare i divieti scambiando le assunzioni di parenti stretti tra diversi gruppi consiliari.

La cosa importante è sottolineare che ci sono limiti economici molto stretti per i tra tetti economici». Grimaldi risponde a tutte le obiezioni di Passariello: «Discuterne in Consiglio? In quella sede si discute o si varano le leggi, qui la legge esiste, non possiamo inventarci niente di diverso. Inoltre chi fa politica tende ad allargare e coinvolgere quante più persone possibile, ma in questo momento mancano le risorse e si limitano gli sprechi. Anche quelli derivanti da possibili ricorsi legali».