Campania. Le rotte dei teppisti tra sassaiole, paura e treni devastati

Campania. Le rotte dei teppisti tra sassaiole, paura e treni devastati
di Francesco Gravetti
Domenica 30 Agosto 2015, 14:11 - Ultimo agg. 14:13
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Ci sono quelli che entrano con i motorini nelle stazioni e quelli che lanciano sassi ai finestrini. Quelli che si accaniscono sulle guaine in gomma delle porte dei treni e quelli che spaccano i vetri delle porte interne. E poi ci sono gli aggressori, pronti a scattare se gli chiedi di fare il biglietto, e magari a colpirti di spalle. La galassia delle gang dei teppisti che prendono di mira i treni (e con loro i viaggiatori e il personale) è ampia e variegata: distribuita per aree geografiche e orari, ma anche per periodi dell'anno. È in estate che si scatenano di più, visto che la maggior parte dei vandali è giovanissima e dovrebbe stare a scuola. Ma spesso colpiscono anche in occasione di specifici eventi: come accadde a maggio dell'anno scorso, quando per almeno quattro volte lungo la linea 1 della metropolitana di Napoli i treni furono bloccati da alcune bande che azionavano gli interruttori di emergenza delle linee aeree.



In alcune stazioni fermarono, invece, le scale mobili e il servizio fu sospeso, proprio il giorno della chiusura del Nutella Day con il concerto di Mika. Ma i vandali sono ben distribuiti su tutte le linee del trasporto pubblico: Circumvesuviana, Cumana, Circumflegrea, Trenitalia e, appunto, Metropolitana. Quasi nessuna tratta sfugge alla furia dei delinquenti.

Circumvesuviana. In Circumvesuviana i teppisti «storici» provengono da due periferie: quella di Napoli, Ponticelli e Barra, e quella di Castellammare di Stabia, Pioppaino.



Soprattutto in estate, si incontrano lungo la linea Napoli–San Giorgio o alle stesse fermate di Barra e Ponticelli e si scontrano. Liti e risse che spaventano viaggiatori e turisti e provocano danni pesanti ai treni. Nel weekend, poi, la corsa verso le rotte del mare diventa una scusa per distruggere i cosiddetti «bordi sensibili». Si tratta delle guaine di gomma che sono attaccate alle porte e servono ad attutirne la chiusura. Basta un coltellino per aprirle: alla fine della giornata si contano centinaia di guaine divelte.



Un gioco che costa migliaia di euro all'azienda e costringe il personale a fare i salti mortali per le riparazioni. Quel gesto, poi, è un simbolo di prevaricazione: il vagone tra due porte danneggiate è in mano alle gang, pendolari e capitreno possono accomodarsi altrove, stare alla larga. Un altro fenomeno frequente è il lancio delle pietre al treno in corsa: Santa Maria del Pozzo, Miglio d'Oro e Villa delle Ginestre sono i luoghi preferiti per far partire la sassaiola. Sono stazioni che evocano luoghi che dovrebbero essere meta di turisti, siti di attrazione culturale, e invece sono sguarnite di presìdi fissi e rappresentano la situazione ideale per far nascondere i vandali.

Sepsa. Cumana e Circumflegrea hanno la stessa stazione terminale, Montesanto. È qui che si concentrano gli episodi di teppismo. È un luogo affollato, soprattutto nelle ore di punta. Quando i pendolari vogliono tornare a casa, spuntano in tanti, poco più che ragazzini. Prendono in giro la gente, cercano di salire sui treni senza biglietti, giocano tra di loro senza alcun timore di dare fastidio agli altri. Sulla linea Circumflegrea un'altra stazione a rischio è quella della Trencia, quartiere Pianura. È qui che qualche giorno fa, agli inizi del mese di agosto, due giovani entrarono con uno scooter e fecero una scorribanda: pochi minuti, con i viaggiatori che non hanno potuto fare altro che assistere terrorizzati alla scena. Il record di aggressioni al personale, però, si verifica lungo la tratta che va da Quarto a Licola: la stessa dove si concentrano anche i lanci di pietre ai treni. Come nel caso della Circumvesuviana, le gang si organizzano, trovano un posto al riparo da occhi indiscreti e lanciano sassi. Il weekend e i giorni festivi, le bande si spostano poi tra Pozzuoli e Arco Felice. Allarmi d'emergenza e freni a mano tirati per fermare i treni, personale provocato per cercare la lite, vetri delle porte interne distrutte: la casistica è ampia e si aggiorna continuamente, domenica dopo domenica.



Trenitalia. Pochi giorni prima dei fatti di Casoria, sul treno che da Napoli porta a Caserta (via Villa Literno) è avvenuta un'altra aggressione, ai danni di una capotreno. La donna ha chiesto il biglietto ad un gruppo di ragazzi che, dopo una serie di scuse, ha cominciato ad insultarla. La linea che da Napoli porta alla Terra di Lavoro, sulla tratta per Villa Literno, è tristemente nota per le aggressioni e la presenza di gruppi di teppisti. Oltre a Casoria, anche Aversa e Villa Literno sono stazioni a rischio: terre di nessuno dove i piccoli vandali si sentono padroni.



Metropolitana. I fatti di violenza sulla linea 1 della Metropolitana sono moltissimi. Poco più di un anno fa la polizia di Scampia arrestò quattro teppisti con l'accusa di tentato omicidio ai danni di un ventiduenne, picchiato fuori alla fermata di Piscinola. L'agguato fu causato da un semplice richiamo che la vittima aveva effettuato ai quattro malviventi durante la corsa della metropolitana, redarguendoli per gli eccessivi schiamazzi. È solo un esempio dei tanti episodi che avvengono lungo la tratta, da sempre considerata a rischio. Ma anche la linea 2, che da Napoli porta a Pozzuoli, viene segnalata come pericolosa, con fermate come quella di piazza Cavour dove, soprattutto di sera, si incontrano balordi di ogni specie.
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