Cardiopatici: a fine mese stop alle prestazioni nei centri accreditati

Cardiopatici: a fine mese stop alle prestazioni nei centri accreditati
di Marisa La Penna
Martedì 14 Luglio 2015, 16:37 - Ultimo agg. 17:55
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Esauriti i tetti di spesa per i centri accreditati di cardiologia. E così, dalla fine di questo mese, i cardiopatici resteranno senza assistenza. È la prima volta che accade così presto. Negli anni passati il problema nasceva ad autunno inoltrato.

Ne parla Natalia Magnoni, presidente di Federcardio. Ammette: «I primi a non poter usufruire dei centri accreditati con le asl saranno, dunque, i cardiopatici. Si comincerà con la Asl Napoli 3 sud, poi con la Napoli 1 e nel giro di un mese con le restanti aziende sanitarie campane. Non era mai successo a luglio. «È la prima volta che i tetti di spesa vengono sforati così presto. In Campania, dunque, ci sono cittadini di serie a, vale a dire quelli che si ammalano nei primi sette mesi dell'anno e cittadini di serie b, ovvero gli altri a cui nulla è dovuto. A cardiopatici, cronici, oncologici in cura da noi nei primi sette mesi dell’anno non potremo garantire la continuità terapeutica di cui hanno bisogno. Verrà leso, insomma il loro diritto alla salute».





«La cardiologia - riprende Magnoni - è il supporto quotidiano di branche come la dialisi e l'oncologia. I cittadini campani sono quelli che pagano di tasca propria tasse addizionali regionali e quote di compartecipazione alla spesa sanitaria tra le più alte del Paese. Pertanto vengono beffati due volte: la prima quando pagano in più degli altri e la seconda quando sono costretti a pagare per intero le prestazioni di cui necessitano per l'esaurimento anzitempo del tetto economico di branca».







Il rappresentante dei cardiologi, infine, conclude: «Anche quest'anno la cardiologia è la prima branca della macro area della specialistica a fermarsi anzitempo. Serve un budget adeguato per la cura di patologie al primo posto tra le cause di mortalità. Invito i politici ad affrontare l'argomento sanità con serietà perchè vengono puntualmente lesi diritti costituzionalmente garantiti: diritto alla salute, la parità di trattamento tra pubblico e privato, il diritto all'impresa, il diritto al lavoro, ma soprattutto il diritto del malato alla libera scelta della struttura a cui rivolgersi per la cura delle proprie patologie. La mia proposta: è necessario che la Struttura Commissariale per la Sanità della Regione Campania consapevole dell'importanza del ruolo che le prestazioni della branca di cardiologia svolgono nel complesso operato del Servizio sanitario regionale attribuisca alta rilevanza stratiegica alle azioni di programmazione, regolamentazione efficienza ed efficacia all'attività specialistica della cardiologia finanziandola in maniera adeguata».

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