Caritas, depositi pieni di frac e tacchi a spillo

Caritas, depositi pieni di frac e tacchi a spillo
di Maria Chiara Aulisio
Venerdì 24 Aprile 2015, 08:34 - Ultimo agg. 08:38
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Tacchi a spillo non ne servono e nemmeno smoking bianchi, velette e abiti lunghi. E poco importa se il modello è quello disegnato da Giorgio Armani e Valentino quando avevano vent’anni. Anzi, quasi peggio. Roba ormai talmente logora e fuori moda che nemmeno gli ambulanti dei mercatini vintage la vorrebbero in regalo. I poveri veri, cari benefattori, quelli che una casa nemmeno ce l’hanno e vivono sul ciglio di una strada, hanno bisogno di ben altro. Di che cosa? Biancheria, per esempio, mutande, calze, calzamaglie e magliette, possibilmente di lana o cotone, senza strass e lustrini, mega scollature sulla schiena o in tessuti stretch più adatti a una soubrette che alle esigenze di una donna senza fissa dimora. Possibile? Altro che. Chiedetelo agli operatori della Caritas che tra tight, mezzi tight, scarpe di vernice e abiti da cerimonia potrebbero tranquillamente organizzare il gran ballo della Croce Rossa a Montecarlo senza consultare neanche un sarto. «Purtroppo è così - annuisce Giancamillo Trani, vice direttore della Caritas di Napoli - abbiamo i magazzini pieni di roba inutile e poi siamo costretti a fare le collette per comprare quello che invece serve davvero».

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