Carolina, la mascotte dell'ospedale per sensibilizzare contro l'abbandono

Carolina, la mascotte dell'ospedale per sensibilizzare contro l'abbandono
di Nico Falco
Martedì 23 Dicembre 2014, 22:44 - Ultimo agg. 24 Dicembre, 10:05
2 Minuti di Lettura
NAPOLI - Carolina si aggirava impaurita nel piazzale dell’ospedale, era stata da poco abbandonata e forse sperava ancora che i suoi padroni tornassero a prenderla. E’ stato lì, mentre si avvicinava scodinzolando a tutte le automobili del parcheggio del Loreto Mare, che alcuni volontari l’hanno notata ed hanno deciso di prendersene cura e di darle un nome.



Da quel momento sono passati otto anni, un lungo periodo in cui il cucciolo è cresciuto all’esterno di uno dei pronto soccorso più trafficati della Campania (e forse d’Italia), diventando una mascotte per i dipendenti ed una allegra compagnia per i parenti dei pazienti. Nel corso del tempo è stata chippata, sterilizzata ed è attualmente seguita da un veterinario. E’ stata, in un certo senso, fortunata a trovare qualcuno che si occupasse di lei. Ma non capita la stessa cosa ai circa centomila cani che ogni anno vengono abbandonati in Italia. Per sensibilizzare sul problema il titolare di una ditta di ambulanze private, anche lui tra i volontari, ha deciso di dedicare a Carolina il calendario di quest’anno, distribuito gratuitamente davanti all’ospedale.



“E’ stato un successo, - spiega Franco, - quando la voce si è sparsa tutti volevano il calendario con la foto di Carolina. Le prime cento copie sono sparite subito, abbiamo dovuto farne stampare altre trecento. In questi anni tutti si sono affezionati a quel cane, che ormai vive nel piazzale e non ha mai dato fastidio a nessuno, viene tenuto sotto stretto controllo sanitario e, con la sua voglia di giocare, può solo far del bene a chi qui lavora o sta aspettando per entrare a far visita ad un degente. Ma ogni giorno tante “Carolina” finiscono per strada e diventano pericolose per loro stesse e per gli altri. Il nostro vuole essere un messaggio a quelli che si disfano degli animali domestici come fossero un giocattolo vecchio”.