Rapine e spari: allarme rosso in pieno centro a Casoria

Rapine e spari: allarme rosso in pieno centro a Casoria
di Marco Di Caterino
Domenica 21 Dicembre 2014, 09:53 - Ultimo agg. 13:13
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Casoria. Due rapine in un mese, con i malviventi a sparare contro le vittime che solo per casi fortuiti non ci hanno rimesso la vita. E poi scippi, che nemmeno vengono più denunciati se non quando causano danni fisici.



E atti di violenza gratuita soprattutto nelle prime ore della notte, quando la gradazione alcolica della movida rompe qualsiasi freno inibitorio e lascia per strada e marciapiedi, tappeti di schegge di vetro delle bottiglie di birra bevute e rigature alle auto, fatte solo per ridere. Insomma, la sicurezza percepita a Casoria, ottantamila abitanti circa, città di santi e appendice vera del capoluogo, tocca quota zero.



Dopo gli ultimi episodi, in città è allarme rosso. Soprattutto per chi ogni mattina alza la serranda e spera di tornare sano e salvo la sera a casa e anche per chi si avventura a fare due passi, con il rischio di incappare nella rapina a mano armata o nei balordi di turno pronti ad allungare le mani e a scippare tutto quello che luccica.



Che il 2014 non fosse un anno tranquillo, lo si è capito dai primi mesi contrassegnati da un’incredibile serie di attentati del racket delle estorsioni (una dozzina in pochissime settimane) che scatenarono una violenta ondata di panico, terminata quando nel luglio scorso le forze dell’ordine hanno arrestato 17 elementi della cosiddetta nuova camorra, che per imporsi quali referenti del racket delle estorsioni, non avevano esitato a scatenare quell’inferno di fiamme.



«Viviamo sempre sul filo del rasoio – commenta con amarezza un commerciante del centro di Casoria – e la tensione e la paura aumentano soprattutto nei mesi che precedono le festività natalizie, quando la criminalità organizzata e la delinquenza comune la fanno da padrone. Non dimentichiamo che qui sono stati uccisi per sbaglio due persone oneste e un giovane per bene che aveva tentato di difendere la sua fidanzata.



Antonio Coppola, l’edicolante di via Pietro Nenni, ammazzato sotto gli occhi della moglie, perché il giorno prima aveva rimproverato un uomo adulto che stava rubando dell’uva e il povero Andrea Nollino, il titolare del bar che si trova di fronte alla basilica di san Mauro, ucciso mentre sistemava i tavolini, e due bande di camorristi cercavano di sistemare i loro conti sparando per strada. Senza dimenticare Stefano Ciaramella, che nemmeno aveva diciotto anni, e che aveva consegnato a tre minorenni soldi e telefonini. Lo uccisero con una coltellata al cuore, per aver difeso la fidanzata dalle oscene attenzioni di uno di quei malviventi».



Lutti che ritornano con tutto un pesante carico di paura e terrore, quando i malviventi sparano all’impazzata, anche quando la rapina è andata in porto. Come è accaduto alla fine di ottobre in via Marconi nell’assalto ad una tabaccheria.

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