Non c’è rione del centro storico di Napoli che non sfoggi impalcature, ponteggi, cartelli di lavoro in corso. In parte è la psicosi seguita alla morte del ragazzo di Marano colpito l’estate passata da un fregio precipitato dalla facciata della Galleria Umberto. Ma in gran parte sono gli effetti di una mancata manutenzione, pubblica e privata, che va avanti da anni costante, recidiva, implacabile.
Così, tra Chiaia e Posillipo, rioni in gran parte borghesi, solo negli ultimi quaranta giorni l’unità operativa della polizia municipale del quartiere è dovuta intervenire in una quarantina di casi, quasi uno al giorno. Episodi di diverso peso, ma comunque sempre rischiosi. Tra i crolli più recenti, c’è pure il masso venuto giù da sotto i balconi del piano nobile di Palazzo Satriano, ad angolo di via Calabritto, la strada delle griffe, e la Riviera di Chiaia. Ora l’area è recintata e circondata da scooter in sosta.