Choc a Pompei: accoltellato in strada l'ex sindaco D'Alessio. Arrestato l'aggressore

Choc a Pompei: accoltellato in strada l'ex sindaco D'Alessio. Arrestato l'aggressore
di Susy Malafronte
Martedì 7 Ottobre 2014, 20:18 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 15:42
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L'ex sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, è stato accoltellato in serata in strada nella cittadina mariana.

L'ex primo cittadino è stato colpito in pieno centro all’addome ed è stato trasportato in una clinica. In seguito D'Alessio è stato portato all'Ospedale Cardarelli di Napoli. La diagnosi dei medici è di “ferita da taglio all’emitorace sinistro e ferite da taglio multiple alla mano sinistra”. D'Alessio è stato ricoverato in osservazione e non è in pericolo di vita.

D'Alessio è stato aggredito mentre saliva sull'auto di un amico dopo essere uscito dal suo studio.

Subito i soccorsi e l'intervento dei carabinieri, che hanno arrestato l'aggressore: si tratta di un disoccupato di Pompei - Mario Longobardi, di 51 anni, conoscente e aiutante dell'ex sindaco, ora avvocato - che da tempo chiedeva insistentemente lavoro. In passato D'Alessio lo aveva aiutato a trovare un'occupazione, anche se sempre in forma precaria.

Per il responsabile dell'accoltellamento è scattata l'accusa di tentativo di omicidio volontario. L'uomo - si apprende da fonti investigative - è stato condotto nel carcere di Poggioreale. Le indagini sono condotte dai Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata con il coordinamento della Procura della stessa città campana.

D'Alessio è stato soccorso da un cameriere di un ristorante che si affaccia sulla centralissima via Roma. Sulla vicenda indagano i carabinieri.

L'ex sindaco di Pompei è stato trasferito all'ospedale Cardarelli di Napoli per precauzione poiché una delle coltellate subite avrebbe sfiorato la pleura del polmone destro.

D'Alessio è stato sindaco di Pompei per due consiliature; è stato sfiduciato pochi mesi prima della fine della seconda. Recentemente era anche arrivata per lui la richiesta di condanna da parte della procura di Torre Annunziata. Per lui e per la sua intera giunta le accuse erano state di abuso d'ufficio e truffa aggravata, mosse dalla pm Rossella Annunziata che, davanti al collegio giudicante della seconda sezione penale del tribunale oplontino (presidente Maria Rosaria Aufieri), aveva chiesto la condanna a un anno e 8 mesi di reclusione per D'Alessio.

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