Palazzo San Giacomo contro la corruzione: tutelati i dipendenti anonimi che segnalano

Palazzo San Giacomo contro la corruzione: tutelati i dipendenti anonimi che segnalano
Lunedì 29 Giugno 2015, 17:15 - Ultimo agg. 18:52
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NAPOLI - La Giunta Comunale di Napoli ha adottato, su proposta del Sindaco Luigi de Magistris, due atti di regolazione contemplati nelle misure di prevenzione della corruzione previste dal Piano triennale 2015-2017. Gli atti riguardano, rispettivamente, la tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, e l'inconferibilità e incompatibilità di incarichi nella pubblica amministrazione e negli enti privati in controllo pubblico, ai sensi del d.lgs. 39/2013, rispetto al quale, viene sottolineato, l'Anac ha evidenziato profili di criticità anche in riferimento al sistema sanzionatorio che risulta di difficile applicazione.



In particolare, per quanto concerne le modalità e procedure per la gestione delle segnalazioni di illeciti e disposizioni per la tutela del dipendente ai sensi dell'articolo 54 bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (c.d. whistleblower), oggetto della segnalazione sono le condotte riconducibili a ipotesi di «mala gestio», ovvero di cattiva amministrazione per riceverne un vantaggio personale (casi di sprechi, nepotismo, demansionamenti, ripetuto mancato rispetto dei tempi procedimentali, assunzioni non trasparenti, irregolarità contabili, false dichiarazioni, violazione delle norme ambientali e di sicurezza sul lavoro).



L'istituto del whistleblowing offre una tutela «rinforzata» per i lavoratori che denunciano le irregolarità, qualora questi subiscano una ritorsione da parte del segnalato: con tale atto l'amministrazione si è dotata di un sistema in grado di assicurare il rispetto di tre principi normativi fondamentali: la tutela dell'anonimato del dipendente che effettua la segnalazione (fattispecie diversa dalla segnalazione anonima); il divieto di azioni discriminatorie (molestie o ritorsioni di altro genere) nei confronti della persona che ha denunciato l'illecito; l'esclusione, salvo eccezioni opportunamente disciplinate, dell'accesso a tutti i documenti che riguardano la segnalazione.



Il dipendente segnalante/whistleblower potrà utilizzare la casella di posta elettronica dedicata, diretta al Segretario Generale, Responsabile della corruzione dell'Ente, il quale, attraverso un sistema di doppio registro e di cifratura, garantirà l'anonimizzazione del segnalante. Le segnalazioni pervenute e una volta «anonimizzate», saranno oggetto di valutazione da parte di un'apposita Commissione presieduta dal Segretario Generale, Responsabile della prevenzione della corruzione e composta dal Comandante della Polizia Locale e dal dirigente del Servizio Ispettivo, che svolgerà specifica istruttoria in relazione alla segnalazione ricevuta, al fine di valutare la fondatezza delle circostanze e dei fatti rappresentati nella segnalazione e dare avvio alla accertamento dei fatti oggetto della segnalazione.



In riferimento, invece, alle modalità e procedure per l'attuazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi dirigenziali di vertice, interni ed esterni, nonché di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo dell'Amministrazione Comunale, con tale atto si provvede ad adeguare l'ordinamento interno dell'Ente, definendo modalità e procedure per l'attuazione della normativa in materia di inconferibilità e incompatibilità, come prevista dal d.lgs. 39/2013, tra queste si individua (ai sensi dell'articolo 18, comma 3, del d.lgs. 39/2013), nel vicesindaco, l'organo deputato a provvedere in via sostituiva al conferimento degli incarichi nell'ipotesi in cui il Sindaco venga a trovarsi nella condizione di sospensione; si stabilisce che la verifica delle situazioni di inconferibilità e di incompatibilità debba essere attivata sia qualora il responsabile della prevenzione della corruzione venga a conoscenza di possibili violazioni delle disposizioni del decreto, sia su segnalazione, nonché, periodicamente, su di un campione selezionato; infine, si definisce il procedimento per la contestazione e l'accertamento della violazione delle norme sulla inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi.



La dichiarazione sulla insussistenza delle cause di inconferibilità e di incompatibilità, deve essere resa dall'interessato agli uffici di competenza, prima del conferimento dell'incarico e sottoforma di dichiarazione ai sensi degli artt. 46, 47 e 76 del DPR 445/2000, completa dell'elenco degli eventuali incarichi, cariche e attività professionali in corso di svolgimento o, se cessati, svolti nell'arco nei due anni precedenti, per consentire le opportune verifiche.


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