17enne ucciso a Napoli, scontri al corteo. Blocco a uscita Tangenziale: lacrimogeni. Colpite auto polizia | Fotogallery e Video

17enne ucciso a Napoli, scontri al corteo. Blocco a uscita Tangenziale: lacrimogeni. Colpite auto polizia | Fotogallery e Video
Sabato 6 Settembre 2014, 16:13 - Ultimo agg. 7 Settembre, 00:10
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Oltre duecento persone sono partite in corteo dalla rotonda Cinthia per la manifestazione di protesta indetta contro l'uccisione, a Napoli, del 17enne Davide Bifulco da parte di un carabiniere.

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In testa al corteo madri vestite di bianco e bambini. Lo slogan ripetuto è quello di «Giustizia, giustizia». La manifestazione era stata annunciata da un centro sociale della zona ma fino a questo momento il corteo sembra muoversi su una linea di spontaneità. In testa al corteo c'è la madre di Davide affiancata da alcuni parenti e da alcune donne, amiche di famiglia.

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Scritte contro Stato. «Lo Stato non ci difende ma ci uccide.

Difendiamoci». Così c'è scritto su un cartellone esposto al Rione Traiano a Napoli dove si sta svolgendo la manifestazione per Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso durante un inseguimento da un carabiniere. Su un muro campeggia la la scritta 'Carabiniere infame' e sotto 'Davide vive'. 'Assassini', 'infami': sono altre delle scritte comparse su muri e cassonetti.

La mamma di Davide. «Deve marcire in carcere, non deve avere un'ombra di pace per tutta la vita». A parlare, con la voce rotta dal pianto è Flora, la mamma di Davide Bifolco, il ragazzo di 17 anni ucciso da un carabiniere a Napoli. In corteo il fratello del giovane, Tommaso. «I delinquenti sono loro, dovrebbero tutelarci. Quel carabiniere deve pagare».

Gli amici. Tommaso urla "Giustizia" e si rivolge idealmente al carabiniere che ha sparato a Davide «Cosa hai provato quando l'hai ucciso? Ti sei addormentato la notte?». «Lasciatelo a noi per dieci minuti», aggiunge. Il corteo spontaneo, aperto da uno striscione con la scritta "Resti nel cuore di chi non dimentica. Verità e giustizia", sta attraversando le strade del Rione Traiano sotto la pioggia battente.

La pioggia. Poi i corteo si è fermato in Piazza Giovanni XXIII. Un violento temporale ha sorpreso i manifestanti mentre percorrevano Viale Traiano, la strada lungo la quale si è svolto l'inseguimento, sciogliendo di fatto il corteo. Alcuni manifestanti hanno trovato riparo sotto un porticato a pochi metri dalla chiesa di San Giovanni Battista e dalla locale stazione dei Carabinieri, davanti alla quale sono fermi tre blindati della Polizia.

La caserma. Il corteo composto da genitori di Davide, amici, esponenti dei centri sociali e disoccupati, ha sostato davanti alla caserma dei carabinieri del Rione Traiano davanti alla quale si è schierato un cordone di polizia in assetto antisommossa. C'è stato un faccia a faccia durante il quale gli organizzatori della protesta sono riusciti a tenere calmi i manifestanti. La presenza sul luogo ha voluto essere, hanno spiegato gli organizzatori, «un segnale lanciato ai carabinieri senza ricorrere alla violenza». Qualcuno ha mostrato sulla faccia dei poliziotti una foto con il volto del ragazzo ucciso.

La tensione. Lungo il percorso il corteo ha incrociato due auto in borghese delle forze dell'ordine, una delle quali finita nel mirino di alcuni facinorosi che hanno preso a calci la vettura e sfondato il lunotto posteriore. Gli organizzatori della manifestazione, tra i quali uno dei fratelli della vittima, hanno preso le distanze dal gesto.

Le cariche. Un gruppo di manifestanti all'imbocco di uno degli ingressi del Rione Traiano si è fronteggiato con la polizia in assetto antisommossa lanciando alcuni oggetti. I manifestanti, che hanno bloccato l'uscita della Tangenziale di Napoli, sostengono di essere stati caricati.

I lacrimogeni. Un duplice lancio di lacrimogeni ha fatto indietreggiare i manifestanti che avevano organizzato il blocco stradale alla rotonda di via Cinthia e bloccato l'uscita della Tangenziale. Lo riferisce la Questura di Napoli evidenziando che in alcuni dei momenti più concitati un funzionario della Digos è stato aggredito. Al termine del corteo che si è svolto per le strade del Rione Traiano, un gruppo di manifestanti - secondo la ricostruzione della polizia - ha alzato una barricata con masserizie provocando il blocco totale del traffico. Un funzionario di polizia ha cercato di mediare ma è stato allontanato. Un altro funzionario della Digos - secondo quanto riferito - è stato spintonato ed aggredito. Inutile il tentativo dei vigili urbani di deviare il traffico: anche gli agenti della Municipale sono stati fatti mandare via. La polizia ha effettuato un primo lancio di lacrimogeni dal lato nord di via Cinthia verso la Montagna Spaccata. I manifestanti hanno indietreggiato e si sono allontanati definitivamente quando è stato effettuato un altro lancio di lacrimogeni dal lato sud della stessa strada. Dai manifestanti - riferisce ancora la polizia - è stato effettuato un lancio di oggetti contro gli agenti.

Gli agenti tolgono il casco. È poi tornata sotto controllo la situazione a Fuorigrotta dove manifestanti avevano bloccato l'uscita della Tangenziale di Napoli. Gli agenti in tenuta anti sommossa hanno tolto i caschi incassando un applauso dei manifestanti. Al momento le camionette della polizia hanno lasciato via Marco Aurelio, dove prima si erano fronteggiati forze dell'ordine e manifestanti.

VIDEO: LA RABBIA DEGLI AMICI

Il blocco. E' seguito un breve blocco stradale degli abitanti del Rione Traiano. I manifestanti, prima della conclusione del corteo, hanno bloccato temporaneamente il passaggio auto all'altezza della rotonda tra Soccavo e Fuorigrotta. Urlati altri slogan per chiedere «Giustizia».

VIDEO: POLIZIA IN AZIONE

Le accuse. È compatto il quartiere nella solidarietà alla famiglia di Davide Bifulco e punta il dito contro il carabiniere che ha sparato. «Non è stato un omicidio colposo», dice un 40enne che, dal balcone di casa ha assistito alle fasi finali dell'inseguimento conclusosi con la morte del 17enne. «Quel carabiniere è uscito dall'auto impugnando la pistola quando i ragazzi erano già a terra ed ha sparato», prosegue l'uomo. Altri testimoni affermano di aver visto il militare, arma in pugno, dirigersi in un vicino circolo ricreativo ed ordinare a tutti i presenti di uscire fuori. Una coppia di giovani coniugi racconta ai giornalisti che il motorino a bordo del quale c'era Davide è stato spostato dal punto di caduto e che lo stesso ragazzo sarebbe stato rimosso prima dell' effettuazione dei rilievi.

«Intervenga Napolitano». Invocano l'intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e continuano a chiedere «giustizia per Davide». Il corteo che attraversa il rione Traiano ha fatto sosta davanti alla casa del fratello di Davide bifolco, ucciso da un carabiniere a Napoli. «Intervenga Napolitano - chiede uno dei manifestanti -. Il carabiniere che ha ucciso Davide deve essere processato, vogliamo giustizia». Gli abitanti del quartiere chiedono anche che il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, «venga qui a rendere conto del clima che si è creato». Il corteo ha fatto una lunga sosta davanti alla casa di Tommaso, il fratello di Davide. «Vogliamo vivere - afferma una donna - i carabinieri non possono pensar di venire qui ad ammazzarci, non siamo criminali». Le scritte «Vogliamo giustizia», a penna sulle magliette si sono sciolte sotto l'acqua. In tanti, davanti ai fiori deposti per Davide, stanno piangendo.