«Impresentabili», De Luca denuncia la Bindi per diffamazione. Lei: «Atto infondato e strumentale»

«Impresentabili», De Luca denuncia la Bindi per diffamazione. Lei: «Atto infondato e strumentale»
Martedì 2 Giugno 2015, 14:19 - Ultimo agg. 19:38
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«Oggi ho presentato in Questura la denuncia a Rosy Bindi per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali e abuso d'ufficio». Lo ha detto, via Twitter, il neo governatore della Campania Vincenzo De Luca. L'ex sindaco di Salerno aveva preannunciato la denuncia nei confronti della presidente dell'Antimafia non appena era stata diffusa, venerdì scorso, la lista degli "impresentabili".



La denunzia-querela nei confronti dell'onorevole Rosy Bindi è stata presentata dunque quest'oggi a Salerno. Si chiede alla Procura di Roma di procedere nei confronti del presidente dell'Antimafia per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali, abuso d'ufficio. Si tratta del primo atto del neo governatore.



«Nel momento in cui il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi ha reso pubblica la lista dei cosiddetti politici 'impresentabili' ha determinato un danno d'immagine, è andata oltre i compiti assegnati dalla legge alla Commissione Antimafia e ha influito sulla formazione della volontà popolare». Sono queste le tre argomentazioni giuridiche sostenute da Vincenzo De Luca nella denuncia presentata.



La replica di Rosy Bindi. «Quella di De Luca è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione», afferma Rosy Bini. Rosy Bindi ieri aveva escluso una querela nei suoi riguardi da parte del neo eletto governatore della Campania. «Non può querelarmi, non lo farà», aveva detto la presidente dell'Antimafia. «Faccio tanti auguri a De Luca», aveva aggiunto Bindi. «Il fatto che i campani lo abbiano votato vuol dire che hanno valutato le sue capacità di sindaco e sanno che sarà un bravo presidente di Regione».



L'iter giudiziario. La querela sarà trasmessa dalla Procura della Repubblica di Salerno (dove è stata depositata) a quella di Roma, competente per territorio, e determinerà l'avvio di indagini preliminari, che potranno essere archiviate se non saranno ravvisati fatti di rilievo penale.
Già nella fase delle indagini preliminari, peraltro, Rosy Bindi potrà eccepire l'applicabilità nei suoi riguardi dell'articolo 68 della Costituzione, ossia l'immunità parlamentare. Se ciò avverrà, il giudice per le indagini preliminari dovrà sospendere il procedimento e disporre la trasmissione degli atti alla Camera dei deputati. La delibera della Camera sarà indispensabile anche in assenza di richiesta di Rosy Bindi, se il pm intenderà esercitare l'azione penale. L'aula di Montecitorio, ricevuti gli atti e ascoltato il parere della giunta per le immunità, potrà negare l'autorizzazione a procedere, e in tal caso il procedimento dovrà essere archiviato; oppure concederla. In questo secondo caso, il procedimento seguirà il suo iter normale.