De Magistris choc su Why Not: «Golpe istituzionale ci sottrasse le indagini»

De Magistris choc su Why Not: «Golpe istituzionale ci sottrasse le indagini»
Venerdì 30 Ottobre 2015, 13:52 - Ultimo agg. 13:54
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Il sindaco di Napoli punta il dito contro «la propaganda di regime e il sistema criminale che - a suo parere - sta minando le radici delle nostre istituzioni», contro quello che definisce un «golpe istituzionale».



«Ho deciso di riprendere a raccontare alcune vicende criminali. Un po' alla volta. Tra un treno, un aereo e la notte. Dell'indagine cosiddetta Why Not si parla dal 2006. Quasi dieci anni. Con quell'indagine - scrive - e con altre ancora eravamo entrati, nel rispetto della legge, come hanno sinora sancito decine di magistrati, nel cuore di un sistema criminale che dalla Calabria si diramava in altre parti del territorio nazionale ed internazionale. Politici e uomini delle istituzioni corrotti, centinaia di milioni di euro di denaro pubblico illecitamente sottratti, imprenditori e affaristi senza scrupoli, criminalità mafiosa, massonerie deviate. Ci hanno fermato e massacrato quando eravamo quasi al traguardo. Oggi sono costretto ad essere felice per non essere stato condannato, perché volevano farmi passare da accusatore ad accusato».



«Un Paese alla rovescia - aggiunge - Ho sofferto tanto.
Per sei anni la propaganda di regime e il sistema criminale che sta minando le radici delle nostre istituzioni hanno fatto credere che avrei illecitamente acquisito utenze di parlamentari. Un falso. Indagini doverose, difficili, coraggiose. Nel pieno rispetto della Costituzione e della legge - ribadisce - All'epoca un golpe istituzionale ci sottrasse quelle indagini e ci impedì di continuare il nostro lavoro di magistrati e investigatori. In quale Paese democratico potrebbe accadere che un ministro della giustizia il cui nominativo compare in intercettazioni telefoniche agli atti della stessa indagine why not chieda il trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale e funzionale del pubblico ministero che indaga, sempre in why not, sul Presidente del Consiglio che lo ha nominato ministro? Trasferimento che ottiene immediatamente da una sentenza disciplinare sommaria, illegittima e ingiusta del CSM presieduto da Nicola Mancino, poi imputato nel processo sulla trattativa Stato-Mafia».
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