Di Vaio, da «baroncino» di Gomorra a collaboratore di De Magistris

Di Vaio, da «baroncino» di Gomorra a collaboratore di De Magistris
di Marina Cappitti
Venerdì 27 Febbraio 2015, 14:36 - Ultimo agg. 16:20
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È per ragazzi come Giuseppe - che vendeva granite di limone fino a quando le forze dell'ordine l'hanno verbalizzato e mandato via - che Gaetano di Vaio scende in strada. E lo fa nel vero senso della parola. Come si legge nel decreto firmato dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris presentato oggi nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, il 'baroncino' della serie 'Gomorra', noto regista e attore, da oggi in poi sarà suo collaboratore a titolo gratuito per realizzare "lavori di strada".







Di Vaio farà da collante tra le istituzioni e le aree della città che hanno più difficoltà ad avvicinarsi ad esse, con un occhio di riguardo per quegli adolescenti e giovani maggiormente esposti a rischio di disattamento, devianza ed emarginazione. La strada spesso intesa come luogo di trasgressione e devianza diventa quindi opportunità di socializzazione, di percorsi riabilitativi e di lavoro. "Non sarò una persona di palazzo - ha detto Di Vaio, un esempio di riscatto (giovanissimo finì in carcere a Poggioreale per rapina e spaccio, poi la svolta con la carriera cinematografica e l'impegno nel sociale - sono nato per strada e continuerò a starci, intercettando mestieri che non sono illegali, persone che cercano di sbarcare il lunario e che non sanno che con formule molto semplici possono regolarizzare la loro attività".



Venditori ambulanti saranno trovati e potranno trovare in Di Vaio un punto di riferimento. Uno sportello vivente pronto ad accogliere istanze e semplificare loro la vita. "Riportando magari anche mestieri antichi e nobili come i saponari, i rigattieri in città - ha aggiunto Di Vaio - e che potrebbero diventare un elemento positivo di occupazione e attrattiva turistica". "Da tempo abbiamo un dialogo e una collaborazione con Gaetano - ha detto De Magistris che l'ha conosciuto durante il suo lavoro di magistrato a Reggio Calabria -. Un uomo che nella vita ha sbagliato, ha pagato e ha fatto della cultura un'arma di riscatto". Come nel suo piccolo sta cercando di fare anche Giuseppe che insieme ad altri giovani dei Quartieri Spagnoli ha fondato l'associazione "Socialmente pericolosi" e che oggi erano in prima fila per sognare e realizzare un futuro diverso.