Napoli. Arturo, il ragazzo dello scooter:«Ma io su quella sella non c'era»

Napoli. Arturo, il ragazzo dello scooter:«Ma io su quella sella non c'era»
di Leandro del Gaudio
Lunedì 24 Novembre 2014, 08:38 - Ultimo agg. 08:42
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Napoli - Ha sostenuto un interrogatorio per chiarire il suo racconto: «No che non c'ero quella notte in sella allo scooter, non ero assieme a Davide Bifolco». Lo aveva detto alle telecamere, lo aveva chiarito ai giornali quando era latitante, lo ha ripetuto dinanzi al pm Manuela Persico, titolare dell'inchiesta sulla morte di Bifolco assieme al procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso.





Difeso dal penalista Massimo Fumo, lui - parliamo di Arturo Equabile - non ha fatto altro che ripetere un concetto: quella notte - era il cinque settembre scorso - era sfuggito a un primo controllo dei carabinieri in via Tertulliano, senza però tornare in zona, in sella allo scooter in cui viaggiava anche il 17enne ammazzato da un proiettile esploso per errore. Un fattaccio di cronaca nera, che ha tenuto per giorni alta l'attenzione proprio sulla famiglia del rione Traiano, almeno fino al 19 settembre quando il giovane ricercato viene arrestato nel corso di un blitz coordinato dal capitano Erich Fasolino.



Ma chi è Arturo Equabile? È uno bravo a sparire, a dileguarsi, vuoi che alle sue spalle ci sia una donna in fin di vita o che a terra ci sia un ragazzo di sedici anni (almeno secondo la ricostruzione ufficiale). Oggi è in cella per una evasione dagli arresti domiciliari, dopo essere stato arrestato per un furto consumato fuori Napoli.



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