Farmacia, ira e proteste: «Qui troppi figli di papà»

Farmacia, ira e proteste: «Qui troppi figli di papà»
di Davide Cerbone
Giovedì 23 Ottobre 2014, 08:47 - Ultimo agg. 09:05
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L’unico clamore sono questi applausi scroscianti che oggi somigliano tanto a un esorcismo. In realtà salutano il successo degli studenti, dieci in tutto, che d’ora in poi potranno fregiarsi del titolo di «dottore». È un mercoledì di festa, a Farmacia. Ci sono le lauree, e l’aula magna è gremita di parenti col vestito buono e amici che come re magi portano in dote mazzi di fiori. Lì fuori l’inchiesta fa rumore e in mattinata un gruppo di studenti del laboratorio «Sciopero e informazione» ha occupato il rettorato della Federico II, chiedendo un incontro col rettore per discutere dell’accaduto e per chiedere l'abolizione del numero chiuso che definiscono «una farsa». «Rendiamo accessibile le università per tutti - dicono in una nota gli studenti - siamo stanchi di questo mondo che ci vuole istruiti e asserviti alla precarietà».

Eppure, vista da qui, la bufera sembra lontanissima. «Un’inchiesta? Gli arresti? Ma davvero? Non ne sappiamo niente», sgranano gli occhi Chiara e Alessia, che si sono laureate qui nel 2009 e oggi fanno le informatrici scientifiche.





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