Corrette regole nella fecondazione assistita: esperti a confronto

Corrette regole nella fecondazione assistita: esperti a confronto
Giovedì 2 Ottobre 2014, 08:53
2 Minuti di Lettura
L’Universit come primo interlocutore anche nel campo della medicina della riproduzione. Ma la formazione di chi si occupa di fecondazione artificiale pu e deve migliorare.

"Dopo due giorni di lavori specialisti e massimi dirigenti delle società scientifiche – nota il professore Nicola Colacurci, direttore della ginecologia e ostetricia della Sun, responsabile del centro di sterilità del Secondo Ateneo e organizzatore del convegno napoletano – sono d’accordo sulla necessità di istituire un tavolo di concertazione per ealizzare strumenti formativi che permettono non solo di migliorare la qualificazione del ginecologo “generalista” che esce dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia,ma anche per dargli specifiche competenze in una delle “subspeciality” ginecologiche".

Le strade da perseguire potrebbero essere due: una scuola di indirizzo specifico con un quinto anno in cui il laureando possa scegliere quale delle quattro sub specialità riconosciute a livello europee (riproduzione, uroginecologica, ostetricia, oncoginecologica) attira la sua attenzione.,o la creazione di un percorso formativo postspecializzazione – hanno chiarito i professori Borini, Maggi, Palmieri, Scollo e Trojano in cui con apposite convenzioni, si dovrebbe avere il supporto delle società scientifiche di riferimento , con le proprie esperienze e competenze .

"Nel corso del convegno su “La formazione delle corrette competenze in medicina della riproduzione” si è discusso anche della necessità di organizzare dei master dedicati proprio alla riproduzione medicalmente assistita in maniera da garantire – chiarisce il professore Colacurci - a ginecologi, andrologi e embriologi la possibilità di migliorare e completare le loro competenze per qualificarsi come superspecialisti nel campo della riproduzione assistita. L’èquipe deve essere polispecialistica con figure professionali altamente specializzate quali ginecologo, endocrinologo, andrologo, urologo, biologo della riproduzione e psicologo che assista la coppia durante tutto il tragitto della riproduzione medicalmente assistita".

Nel corso della due giorni di lavori si è affrontato il tema della “libertà” del medico nella scelta della terapia farmacologica e sono stati mossi rilievi alle Società scientifiche e agli Ordini dei Medici e dei Chirurghi per non aver sempre tutelato la libertà dei propri associati. I piani sanitari devono basarsi sul miglior rapporto costo-beneficio ma tenendo però sempre presente la qualità del prodotto da scegliere riducendo al minimo lo spreco del farmaco considerando il relativo out come clinico.

Ancora costoso nel privato il ricorso alla fecondazione artificiale: in centri privati superspecialistici una gravidanza può costare anche 15 mila euro. Cifre destinata a ridursi grazie ai parametri di ticket che pubblico e privato dovranno riconoscere – al momento con la sola eccezione della Lombardia che per l’eterologa prevede solo il pagamento di circa 4 mila euro – sia per la fecondazione omologa che per l’eterologa. Pratica che come ha ribadito il presidente della Corte Costituzionale dovrà essere garantita anche dal sistema sanitario pubblico

© RIPRODUZIONE RISERVATA