«A Napoli ci vuole fegato»: esperti in piazza

«A Napoli ci vuole fegato»: esperti in piazza
Sabato 3 Ottobre 2015, 08:37
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Per il quarto anno i Policlinici delle due Università di Napoli – Federico II e Seconda Università – sabato saranno protagonisti di: “A Napoli, ci vuole fegato!”. Appuntamento in una piazza Dante allestita con stand e totem ,dove dalle ore 10 alle 18 professori universitari, ricercatori e specializzandi saranno gratuitamente a disposizione dei cittadini per visite specialistiche e indicazioni sugli stili di vita da tenere per evitare che la nostra regione sia ai vertici della classifica per problemi epatici. Tumori, cirrosi, coma etilico e fegato grasso sono provocati spesso da un’alimentazione sbagliata, da stili di vita da evitare e da una sedentarietà che non perdona. Un sabato da ricordare perché in piazza ci saranno gli stand del Consorzio Terra Orti , sempre in prima fila per convincere chi solo saltuariamente consuma frutta e verdura a modificare le proprie abitudini: ne guadagnerà rapidamente in salute. “Ci sarà uno stand della Polizia Stradale – ed è un appuntamento interessantissimo che si ripete dalla prima edizione di “A Napoli, ci vuole fegato!” - perché in piazza Dante ufficiali ed agenti non useranno palette e non faranno verbali a nessuno. Gli agenti della stradale sono in piazza per spiegare come funzionano gli etilometri, apparecchiature utilizzate per controllare i livelli di alcol nel sangue dei guidatori, e soprattutto per dare indicazioni sui percorsi che dovrà poi seguire chi viene fermato non in regola. Un bicchiere di troppo fa ritrovare un guidatore con la patente sospesa e la stradale gli spiegherà anche dove dovrà andare e quali percorsi dovrà seguire nei mesi successivi. “A Napoli ci vuole fegato!” sfata anche un vecchio tabù. “Il caffè non fa male, se bevuto nelle giuste quantità. Non provoca problemi al fegato ma ha sul nostro organismo un gradevole effetto tonificante, spiega la professoressa Carmelina Loguercio, ordinaria di gastroenterologia nel Secondo Ateneo. Non a caso affiancherà gli stand dei due Policlinici uno stand di una nota azienda napoletana produttrice di caffè. Questo appuntamento è importante perché ci aiuta a far capire a tutti che le malattie epatiche sono indolori, asintomatiche, ma possono essere prevenute con corretti stili di vita che indicheremo a chi ci viene a trovare in piazza Dante. Siamo a disposizione dei cittadini perché più si parla dei problemi epatici, maggiori sono le persone che evitano di avere disturbi provocati spesso da leggerezza, come avviene per tanti giovani che nei night o in party privati credono che il top dei divertimenti si raggiunga bevendo e mischiando superalcolici.
Molti di loro purtroppo finiscono in pronto soccorso in coma epatico , cominciando così per quei ragazzi uno spiacevole calvario terapeutico”. L’appuntamento anche quest’anno è coordinato da quattro titolari di cattedra: i professori Caporaso e Morisco del policlinico federiciano e i professori Loguercio e Gaeta del Secondo Ateneo: nello stand dei policlinici è a disposizione dei cittadini anche un ecografo che, nel rispetto della privacy, darà la possibilità a chi è convinto di avere problemi di epatici di controllare le condizioni del proprio fegato. > Migliora la situazione epatite grazie alle vaccinazioni in commercio da anni per l’epatite di tipo A e di tipo B, vaccini che hanno ridotto definitivamente le possibilità di contagio. Per l’epatite C (diffusa tra tossicodipendenti che si scambiano le siringhe, che può prendersi per un piercing o tatuaggio praticati in condizioni igieniche precarie, ma anche dal podologo,o dal dentista per uso di strumentazioni infette , o con l’uso in famiglia di uno spazzolino per denti in comune), le nuove terapie eliminano l’infezione in percentuali superiori al 90 per cento. “L’eliminazione dell’infezione – nota il professore Nicola Caporaso, direttore della gastroenterologia del Policlinico federiciano – significa guarigione dalla malattia, a meno che non ci siano cirrosi e malattia molto avanzata. Sabato chiariremo anche che la dieta non mediterranea provoca un incremento di danno epatico cronico caratterizzato da steatosi epatica e steato epatiti con infiammazione: da anni la Campania ha il primato di obesità giovanile e adolescenziale”. Che rapporto tra alcol e fegato? “Chiariamo subito che un bicchiere di vino ai pasti – meglio rosso che bianco – non ha mai fatto male a nessuno. Anzi – chiarisce la professoressa Morisco può rientrare perfettamente nella dieta mediterranea. Cosa diversa sono invece i superalcolici che vanno bevuti con moderazione. Un liquore, un digestivo si può bere ogni tanto. Ma non a stomaco vuoto ed evitando assolutamente di mischiarli. I super alcolici possono provocare intolleranze e reazioni nei consumatori cronici di medicinali e conseguenze spesso gravi negli adolescenti che a volte li consumano per rendere più potenti alcuni allucinogeni. Sono mode da non seguire perché possono portare al coma etilico. Anche chi è convinto che una sbornia da super alcolici si supera divertendosi e con una lunga dormita non si rende conto dei problemi che sta già provocando al fegato”.
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