Fiamme al centro di accoglienza nell'ex casa del boss: migrante ferito

Fiamme al centro di accoglienza nell'ex casa del boss: migrante ferito
di Francesco Ferrigno
Martedì 16 Dicembre 2014, 10:06 - Ultimo agg. 21:46
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CASTELLAMMARE DI STABIA. Raid al centro di accoglienza per migranti: nella tarda serata di ieri ignoti hanno appiccato un incendio nelle scale e nel fuggi fuggi generale un 20enne di nazionalità nigeriana è rimasto ferito in maniera non grave cadendo da diversi metri di altezza. La struttura, ubicata al centro antico in una palazzina una volta appartenuta e poi confiscata ad esponenti del clan camorristico dei D’Alessandro, ha subito molti danni. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco e i carabinieri.

Stando alle prime informazioni raccolte l’incendio sarebbe collegato all’intensa attività di spaccio di droga tra le stradine del quartiere. Un’attività in questo periodo in forte espansione nonostante la controffensiva delle forze dell’ordine: la presenza dei volontari e dei migranti del centro di accoglienza «Asharam Santa Caterina» disturberebbe i narcotraffici, senza contare il fatto che la palazzina simboleggia la vittoria della società civile sulla camorra.

Il gravissimo episodio è avvenuto alle 22 circa di ieri sera.

Il fuoco è stato appiccato nei pressi di una rampa di scale dove si trovavano del legno e della plastica ammassati lì dopo una recente opera di pulizia. Il fuoco ha divorato rapidamente questi materiali e il fumo ha invaso velocemente i piani superiori rendendo l’aria irrespirabile. Tra gli ospiti del centro, tutti giovani nigeriani dai 18 ai 28 anni, si è scatenato il panico: molti sono riusciti a mettersi in salvo sulle tettoie, altri rifugiandosi da una vicina. Uno dei ragazzi, però, nella fuga è caduto da oltre due metri. Il giovane, trasportato in ambulanza presso l’ospedale «San Leonardo» di Castellammare, ha riportato diverse escoriazioni e contusioni, nonché una frattura al braccio. La palazzina, invece, ha subito danni alle pareti e alla pavimentazione.

«Dei volgari delinquenti, stupidi e razzisti, hanno appiccato il fuoco ai sacchi dei rifiuti che teniamo al pian terreno in attesa dei giorni opportuni per la differenziata. – ha dichiarato Maurizio Somma della ‘Casa della Pace e la Nonviolenza’, associazione che gestisce il centro Asharam – Il fatto è avvenuto nel quartiere Santa Caterina i cui cittadini stanno lottando con forza per renderlo vivibile. I motivi di questo atto vile? Primo tra tutti è che questa che era la casa del boss del quartiere è oggi un bene confiscato nonché presidio di ‘Libera’. Quale più grande offesa per queste persone: dove una volta erano padroni oggi arrivano persone come Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, Franco Roberti, Pietro Grasso».

L’attività principale della struttura è quella di accogliere migranti e stranieri in difficoltà abitativa. Dal 2008, anno dell'avvio delle attività, sono state accolte centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. Attualmente sono ospitati venti ragazzi africani richiedenti asilo. L’Asharam è inoltre sede del presidio stabiese di Libera, del locale circolo Legambiente e di una webradio gestita dall’associazione «Gli Amici della Filangieri».

«In attesa dei riscontri delle forze dell'ordine nessuna fiamma fermerà il nostro impegno per la legalità, la giustizia sociale e per l'accoglienza. Andiamo avanti con più passione e corresponsabilità». Così in una nota congiunta Enrico Fontana e Rossella Muroni, rispettivamente coordinatore nazionale di Libera e direttore nazionale di Legambiente, commentano l'incendio. «In attesa dei riscontri e dell'operato delle forze dell'ordine - si legge - che potrebbe avere un'ipotesi di origine dolosa considerate le minacce verbali dell'ultimo periodo rivolte ai ragazzi migranti, una cosa deve essere chiara: qualsiasi sia la causa nessuno pensi con le fiamme di ostacolare o fermare la scelta, l'impegno, la determinazione di Legambiente e Libera nell' opera di restituzione alla collettività di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia».

«L'incendio e qualsiasi altra forma di intimidazione - proseguono - ci spronano ad andare avanti con più passione e corresponsabilità. Il nostro pensiero è rivolto ai ragazzi migranti ed in particolar modo al ragazzo ferito e ribadiamo che il nostro impegno per la legalità e la giustizia sociale, per l'accoglienza non subirà alcun cedimento. A Castellammare come in tutti i territori in cui i beni sottratti alle mafie vengono restituiti alle comunità stiamo cercando di costruire risposte positive, anche grazie alla preziosa opera di magistratura e forze dell'ordine, dell'associazionismo, del mondo cattolico».

«Un episodio - dicono ancora Libera e Legambiente - che allarma e infastidisce chi vuole continuare a imporre le logiche della violenza. Quando una comunità è ferita e la dignità spiazzata, è messa a rischio la libertà. La rassegnazione non può appartenere al nostro orizzonte. Nessuno si volti dall'altra parte».

«Grande spavento - concludono le due associazioni - ed un migrante ferito, danni alle pareti e alla pavimentazione della struttura. L'Asharam è una palazzina di quattro piani appartenuta ad esponenti del clan D'Alessandro, cosca egemone nell'area stabiese. L'attività principale della struttura, gestita dall'associazione la Casa della Pace e della Nonviolenza, è quella di accogliere migranti e stranieri in difficoltà abitativa. L'Asharam è inoltre sede del presidio stabiese di Libera, del locale circolo Legambiente e di una web radio gestita dall'associazione Gli Amici della Filangieri».