Bimba violentata e gettata dal balcone. Altro orrore: abusi fin dall'età dell'asilo

Bimba violentata e gettata dal balcone. Altro orrore: abusi fin dall'età dell'asilo
di Marco Di Caterino
Domenica 26 Ottobre 2014, 14:41 - Ultimo agg. 22:49
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Caivano. Il calvario di Fortuna Loffredo è stato più lungo di quello che fino a oggi si era creduto. Le violenze e gli abusi su questa bambina sarebbero iniziati in età prescolare, vale a dire due anni prima della sua morte.

La sconvolgente rivelazione giunge da un pool di esperti (psichiatri e psicologi dell'età infantile) incaricato dai quattro avvocati difensori della famiglia di analizzare decine di disegni di «Chicca», scaraventata nel vuoto dall'isolato 3 delle palazzine popolari Iacp del Parco Verde di Caivano la mattina del 24 giugno scorso, e deceduta senza aver ripreso conoscenza, qualche minuto dopo il ricovero presso l'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore.

Per gli esperti chiamati in causa nell'indagine difensiva promossa dai legali di parte civile, i racconti grafici della piccola, sarebbero stati nella norma, per forme, colore e personaggi fino a quando la vittima aveva dai tre ai quattro anni.

Successivamente, e secondo quando accertato dagli esperti della difesa, le rappresentazioni grafiche della piccola evidenziano un brusco cambio di rotta. Il «sole» insieme con la figura di uomo – per gli esperti il papà finito in carcere per una storia di cd contraffatti – scompaiono dai disegni, mentre quello che la piccola compone sui fogli, evidenzia un marcato stato di sofferenza, psicologica e fisica. Una condizione di dolore chiuso e per forza dell'età che la bimba non riusciva ad elaborare, sostengono gli esperti. Uno stato di choc cronico che avrebbe causato quel calo attentivo e quelle difficoltà di apprendimento, manifestate con una certa evidenza nel corso del primo anno delle scuole elementari. Per questo, «Chicca» era seguita da un docente di sostegno e faceva logopedia in un centro specializzato di Aversa.

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