Esercito di Terracotta e Villa dei Papiri, gemellaggio Italia-Cina nel segno dell'archeologia

Esercito di Terracotta e Villa dei Papiri, gemellaggio Italia-Cina nel segno dell'archeologia
di Francesco Catalano
Giovedì 2 Ottobre 2014, 14:39 - Ultimo agg. 17:15
3 Minuti di Lettura








Un gemellaggio culturale tra Villa dei Papiri e l’Esercito di Terracotta, tra l’Aquila dell’Impero Romano e il Dragone della Dinastia Qing. È stato siglato a Xi’an, una delle città più importanti della Cina con i suoi nove milioni di abitanti, una serie di accordi che prevedono scambi culturali tra la metropoli asiatica e le città di Ercolano, Portici e Caserta. In particolare, tra due delle straordinarie attrazioni archeologiche dei rispettivi territori.



«L’idea di proporre un gemellaggio tra queste due realtà così lontane geograficamente è nata da un’analogia - spiega Aniello Di Rosa, presidente dell’Accademia Ercolanese e promotore dell’iniziativa che a luglio portò nel Miglio d’Oro l’ambasciatore Li Ruiyu, plenipotenziario della Repubblica Popolare Cinese in Italia - Le rovine dell’antica Ercolano furono scoperte per caso da un contadino che stava scavando un pozzo alla ricerca di acqua e, allo stesso modo a Xi’an, è stato ritrovato il Mausoleo dell’Imperatore Qin in cui è ancora custodito l’Esercito di Terracotta risalente al 200 avanti Cristo».



L’occasione per sancire il gemellaggio è stata la visita in Cina di una delegazione dell’Accademia Ercolanese e dei Comuni di Caserta, Portici ed Ercolano nell’ambito delle Giornate dello Sviluppo pacifico e della realizzazione della nuova Via della Seta.



Un’occasione per stringere accordi economici, tecnologici, ma anche culturali tra due territori dall’inestimabile patrimonio archeologico: «Si tratta di due siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco – dice De Rosa – La finalità del gemellaggio mira a ricostruire il Grand Tour, partendo dalla Reggia di Caserta fino ad arrivare alla Reggia di Portici, sede storica dell’Accademia Ercolanese, così come avveniva dalla seconda metà del settecento quando le scoperte archeologiche di Ercolano erano la meta ambita delle corti europee e degli uomini di cultura di tutto il mondo. La nostra regione potrebbe diventare una delle tappe di formazione della nuova classe dirigente asiatica: solo nell’attuale Repubblica Popolare Cinese, sono circa 350milioni i giovani appartenenti alle famiglie dei cosiddetti “nuovi ricchi” ai quali poter aprire le porte di questo itinerario formativo, storico e culturale in Occidente».





Della delegazione italiana in Cina hanno fatto parte i sindaci di Caserta e Portici, Del Gaudio e Marrone, l’assessore all’Identità del Comune di Ercolano, Acampora, ed il responsabile marketing del Centro Italiano Ricerca Aerospaziale, Carlo Russo: «C’è soddisfazione per il collegamento che si è creato tra i nostri territori – confida l’esponente dell’amministrazione comunale ercolanese – Condividiamo una storia ultramillenaria e fa piacere vedere che, anche sotto l’aspetto culturale, i cinesi ci guardano con interesse e studiano le nostre tecniche archeologiche. Avere radici profonde può essere il viatico per una proficua collaborazione che possa andare oltre gli aspetti turistici e commerciali, e creare una sinergia anche nello studio di nuove tecnologie in grado di recuperare e valorizzare il patrimonio archeologico ancora sepolto nei due Paesi».