«Gomorra 2», Casoria dice sì alle riprese filmate

«Gomorra 2», Casoria dice sì alle riprese filmate
di Vivien Buonocore
Martedì 26 Maggio 2015, 09:07 - Ultimo agg. 27 Maggio, 10:50
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Casoria. Casoria dice sì a «Gomorra 2». Nei giorni scorsi, il sindaco di Afragola, Domenico Tuccillo, si è opposto alle riprese del sequel della fortunata serie tv nel rione Salicelle; idem per Angelo Pisani, presidente dell’ottava municipalità di Napoli, di cui fa parte il quartiere di Scampia. Gli amministratori locali temono lo stereotipo negativo che ne potrebbe derivare. Porte spalancate alla fiction, invece, da parte del sindaco di Casoria, Vincenzo Carfora, che da tempo ha firmato senza indugi tutte le autorizzazioni necessarie per l’effettuazione delle riprese di «Gomorra».



E così, solo pochi giorni fa, la troupe televisiva è approdata alla periferia della città, ed è probabile che presto faccia ritorno a Casoria per realizzare altre scene. L’area scelta per il set della serie tv che racconta la camorra «da dentro» è, manco a dirlo, un quartiere di caseggiati popolari sorto con la legge post-terremoto: in particolare, si tratta dell’area a ridosso di via Giovanni Pascoli. «Già varie settimane fa – ha spiegato il primo cittadino di Casoria - ho autorizzato la Cattleya, la casa di produzione della fiction, ad effettuare le riprese nell'area del «Parco dei Pini». Per me sarebbe stata la stessa cosa se mi avessero chiesto di girare nel centro della città, a piazza Cirillo. Tutti i quartieri di Casoria hanno uguale dignità, anche se naturalmente in certe zone ci sono alcuni svantaggi». Sindaco, lei non crede che possa derivarne uno stereotipo negativo per il territorio? «Assolutamente no. Casoria è nota per ben altro, per i suoi Santi, per la basilica di San Mauro». Dunque, non teme l’accostamento della città a «Gomorra»? «Non concordo con le scelte fatte da altri.



La fiction dal mio punto di vista rappresenta più un’opportunità per i cittadini che uno svantaggio». I contenuti delle scene girate in città sono ancora top secret. Quel che certo è che il rione di Casoria sorto con la legge 219 – uno dei tanti complessi popolari a nord di Napoli dove lo squallore si declina sempre uguale, tra edifici grigi, aree incolte, carenza di servizi, desolazione e cemento – farà da sfondo alla fiction, insieme ad un appartamento del quartiere, dove sono state ambientate alcune scene. Intanto, mentre Casoria - la città dei santi e dei beati - si fa set di «Gomorra», ad Afragola il no del sindaco ha dato vita ad un lungo dibattito, anche sui social, con decine di condivisioni e centinaia di commenti. Voci di dissenso si levano dalla maggioranza Pd guidata da Domenico Tuccillo, oltre che da artisti locali e cittadini comuni che difendono la serie in nome dell’arte cinematografica.



Ma sono altrettanti gli afragolesi che dichiarano di apprezzare la scelta del sindaco e che ritengono che la serie imprimerebbe sul territorio un marchio negativo. Dunque, è guerra aperta tra «gomorristi» e «antigomorristi». Il dibattito sulla fiction imperversa a livello locale. Mentre la «Gomorra» vera - quella oltre gli schermi, e al di là delle opinioni – continua ad imporre il suo set.