I legali di Ciro Esposito replicano: troppe stranezze

Lunedì 15 Settembre 2014, 22:08
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«Stanno emergendo, giorno dopo giorno, tante stranezze che non aiutano neanche la pacificazione nel calcio». È quanto dicono, attraverso una nota, i legali della famiglia di Ciro Esposito, il giovane tifoso ferito a morte a Roma, prima della scorsa finale di Coppa Italia, e morto in ospedale dopo 53 giorni di agonia.



«Come mai solo ora si legge di presunte ferite da taglio sul corpo di De Santis - proseguono gli avvocati Angelo e Sergio Pisani - che addirittura sarebbero sfuggite a tutti i medici del Policlinico Gemelli e che non compaiono nelle prime accurate visite mediche? Si tratta di ferite mai viste, che non avrebbero consentito all'assassino di sparare tanto precisamente, e che compaiono improvvisamente dopo quattro mesi».



«Come si fa a dare un orario a macchie di sangue - dicono ancora gli avvocati della famiglia Esposito - che secondo logica possono aver macchiato la pistola così come il cappellino, non prima degli spari, ma solo a seguito dei tre ripetuti contatti avvenuti tra i romanisti e i tifosi napoletani?». Per i legali della famiglia di Ciro Esposito, sarebbe opportuno «indagare De Santis, e i suoi complici, per tentata strage, oltre che per l'omicidio volontario di Ciro. Questi teppisti non stavano pregando ma assalivano un pullman con donne e bambini. Per loro non può essere invocata alcuna legittima difesa».



«Ora - concludono i legali della famiglia Esposito - dobbiamo difendere la verità e fermare illazioni e commenti privi di certi riscontri probatori che non aiutano la giustizia e non fanno bene allo sport ed alla memoria di Ciro Esposito, il quale, nonostante il sacrificio senza giustizia, viene ucciso ancora una volta».