I sindacati: come mai lavorava di sabato?

Sabato 20 Settembre 2014, 21:05 - Ultimo agg. 21:16
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«Ennesimo omicidio sul lavoro oggi pomeriggio a Napoli. Nel centro della città, piazza Municipio, si è consumata l'ennesima tragedia sul lavoro. Stress e pesantezza delle condizioni di lavoro imposte: dietro ogni morte sul lavoro c'è sempre una responsabilità delle aziende». È quanto sottolinea Ciro Nappo, segretario generale Fillea Cgil Napoli.



«Come mai di sabato Salvatore stava lavorando? - si chiede il sindacalista - Abbiamo fatto una verifica in cassa edile e il povero Salvatore non risulta. Chiediamo un immediato incontro al Comune di Napoli e alla Metropolitana di fare chiarezza sull'ennesimo omicidio in una grande opera pubblica».



«La tragedia che si è consumata oggi pomeriggio sul cantiere della Linea 1 della metropolitana di Napoli, con la morte del povero Salvatore Renna, riporta in primo piano il tema della sicurezza sul lavoro e il dramma del lavoro edile sempre più parcellizzato e sottoposto alle spinte della deregolamentazione» sottolinea in una nota la Fillea della Campania. «Non è ancora del tutto chiaro - si legge - la dinamica di quanto accaduto, dalle prime notizie Salvatore sarebbe caduto in un pozzo mentre intonacava una rampa di scale, ma il fatto che sia successo di sabato tra la festa patronale di San Gennaro e la domenica e alle 16 del pomeriggio la dice lunga sulla fretta che si sta imponendo all'opera di Piazza Municipio in vista della consegna a dicembre prossimo che si scarica sul lavoro sui tempi e sulle modalità».



«È da tempo - prosegue la nota - che, a Piazza Municipio, i subappalti lavorano anche di sabato per recuperare terreno e da tempo che le organizzazioni sindacali stanno mettendo in guardia la direzione aziendale, la Sud Metro e la stessa concessionaria, ad alzare l'asticella dell'attenzione e dei controlli sulle misure di sicurezza particolarmente nel comparto della subfornitura di lavoro da parte di una miriade di piccole aziende molto spesso al di fuori dei circuiti di controllo e specie di sabato».



«In questa tragica estate - conclude la nota della Fillea - troppi lavoratori edili hanno perso la vita nei cantieri italiani, e oggi in quello più importante di Napoli.
Sono tragedie che devono far riflettere, e che non possono essere liquidati come fatti imponderabili e casuali. Essi chiamano in causa responsabilità precise e impongono risposte da parte degli organi di controllo e di tutto il sistema delle imprese nessuna esclusa e di accertare i loro requisiti di affidabilità nel conferimento di lavori da eseguire. La Fillea e la Cgil - si conclude la nota - chiedono di accertare le responsabilità di quanto accaduto e rivolge un affettuoso sentimento di cordoglio alla famiglia del lavoratore».