Inchiesta Cpl, per il riesame la competenza è della Procura di Modena

Inchiesta Cpl, per il riesame la competenza è della Procura di Modena
Mercoledì 15 Aprile 2015, 17:38 - Ultimo agg. 20:55
3 Minuti di Lettura
La competenza territoriale dell'inchiesta sugli appalti Cpl Concordia è della Procura di Modena e non della Direzione distrettuale antimafia di Bologna. Lo ha chiarito in serata il Tribunale del Riesame di Napoli che, nel confermare la custodia in carcere per due indagati, aveva disposto ieri sera la trasmissione degli atti alla Dda del capoluogo emiliano. Oggi ha precisato che si è trattato di «un mero errore» sanato con un nuovo provvedimento con cui si sottolinea che la competenza appartiene a Modena.



I modi e i tempi della trasmissione degli atti a Modena saranno stabiliti nei prossimi giorni dal pool di magistrati napoletani coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e composto dai sostituti Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto. I magistrati attendono anche le decisioni di altri collegi del Tribunale del Riesame di Napoli davanti ai quali pendono richieste di revoca di misure cautelari (oggi si è svolta l'udienza a carico del responsabile di area Nicola Verrini) e che potrebbero pronunciarsi anch'essi sulla questione della competenza territoriale. I pm attendono comunque di leggere le motivazioni del provvedimento con cui ieri i giudici hanno confermato la custodia in carcere per tutti i capi di accusa nei confronti del responsabile delle relazioni esterne della Cpl Francesco Simone e di Maurizio Rinaldi, presidente del Cda della Cpl Distribuzione srl. A radicare la competenza a Modena, nella cui provincia (a Concordia sulla Secchia) ha sede la cooperativa, sarebbe l'associazione per delinquere, uno dei reati contestati dagli inquirenti di Napoli.



I modi e i tempi della trasmissione degli atti a Modena saranno stabiliti nei prossimi giorni dal pool di magistrati napoletani coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e composto dai sostituti Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto.
I magistrati attendono anche le decisioni di altri collegi del Tribunale del Riesame di Napoli davanti ai quali pendono richieste di revoca di misure cautelari (oggi si è svolta l'udienza a carico del responsabile di area Nicola Verrini) e che potrebbero pronunciarsi anch'essi sulla questione della competenza territoriale. I pm attendono comunque di leggere le motivazioni del provvedimento con cui ieri i giudici hanno confermato la custodia in carcere per tutti i capi di accusa nei confronti del responsabile delle relazioni esterne della Cpl Francesco Simone e di Maurizio Rinaldi, presidente del Cda della Cpl Distribuzione srl. A radicare la competenza a Modena, nella cui provincia (a Concordia sulla Secchia) ha sede la cooperativa, sarebbe l'associazione per delinquere, uno dei reati contestati dagli inquirenti di Napoli.




«Attendiamo gli atti dai colleghi di Napoli. La Procura di Modena, nonostante sia sottodimensionata - abbiamo solo 11 sostituti - fornirà sicuramente il suo massimo impegno per dare una risposta il più possibile celere, trattandosi di fatti di corruzione per i quali l'attenzione è molto alta. Ma allo stesso tempo svolgeremo ulteriore attività di indagine, laddove questa fosse necessaria». Lo dice il procuratore aggiunto di Modena Lucia Musti, che regge l'ufficio con funzioni di procuratore della Repubblica, commentando la decisione del Riesame di Napoli di inviare a Modena gli atti dell'inchiesta sugli appalti Cpl Concordia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA