Inchiesta a Ischia, i verbali: pizzo a 70 euro a bancarella e una una fornitura di 200 panini

Inchiesta a Ischia, i verbali: pizzo a 70 euro a bancarella e una una fornitura di 200 panini
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 10 Ottobre 2015, 11:50
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Il tenente aveva mani lunghe e, soprattutto, riusciva a muoverle liberamente quando decideva di sostituirsi persino ai suoi superiori. Controlli pochi, abusi tanti: è questo lo scenario che emerge dalla lettura delle oltre 300 pagine dell'ordinanza che ha portato in carcere il vicecomandante dei vigili urbani di Barano d'Ischia Nicola Antonio Stanziola. Ne sono così convinti gli inquirenti da avere iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio anche il sindaco Paolino Buono. Avrebbe omesso - insieme con il comandante della polizia municipale Ottavio Di Meglio - ogni verifica sugli atti arbitrari commessi dal tenente. Molte delle verità nascoste potrebbero emergere dai files contenuti in due computer nella disponibilità del tenente sequestrati l'altra notte dai carabinieri agli ordini del capitano Andrea Centrella durante il blitz messo a segno presso il Comune di Barano.



Le tangenti. «Per poter lavorare alle fiere di Barano - ha denunciato un commerciante - bisognava pagare a Stanziola. Le bancarelle più piccole pagano 30-35 euro, quelle più grandi fino a 70. A fine serata Stanziola assieme a una persona di fiducia passava a raccogliere le somme. Finito il giro, 400-500 euro venivano lasciate al raccoglitore e il resto lo intascava lui. Calcolando che le bancarelle del Testaccio erano una trentina ogni sera venivano raccolti circa 1700 euro». Secondo l'accusa il tenente arrestato esercitava una forte «sudditanza psicologica» sui commercianti. Stabilendo chi poteva lavorare e chi no: e assegnando arbitrariamente gli spazi, in barba a ogni regolamento amministrativo e mercatale. Senza rilasciare peraltro alcuna ricevuta di pagamento.



«Voi pure mi fate andare in galera». Così, in un'altra intercettazione, si esprimeva il commercialista al quale la cricca che gestiva la «Pro Loco Testaccio» si era rivolta per costituire l'associazione senza fini di lucro. «Mi hanno chiamato i carabinieri - dice il professionista parlando con il presidente Antonio Schiano - Che avete detto di me? Per essere il vostro commercialista io devo tenere le scritture contabili, e noi non le teniamo. Siete dentro a un guaio, state giocando col fuoco». E ancora Stanziola, non sapendo di essere intercettato, una sera così si rivolge ad alcuni ambulanti: «Fate la colletta per il baccalà... Avete capito?».



I video. Ci sono due video che inchioderebbero il tenente Stanziola a gravi responsabilità. A registrarli, consegnandoli ai carabinieri, è una delle vittime abituali delle vessazioni. In quei fotogrammi si vede il vicecomandante dei vigili di Barano mentre chiede il pagamento di 300 euro, incassandone 285, cifra pari al 30 per cento dell'incasso di una serata. «La Pro Loco Testaccio - spiega il denunciante - venne costituita ad arte come associazione culturale: in realtà ne facevano parte tutte persone vicine o addirittura parenti di Stanziola». Una copertura, insomma, per i loschi traffici. All'ufficiale la Procura contesta anche altri gravi episodi: avrebbe coperto l'assenteismo di due dipendenti comunali con l'utilizzo del badge magnetico marcatempo; avrebbe sistematicamente preteso la spesa di frutta e verdura da alcuni ortolani; e nell'estate del 2013 avrebbe tentato di estorcere 200 panini ad un ambulante, ottenendone poi una settantina. Episodio che gli è costata l'accusa di violenza privata e concussione. Stando alla denuncia di un commerciante, l'indagato avrebbe addirittura gestito attraverso una donna prestanome anche uno dei punti ristoro durante gli eventi più importanti che si celebravano a Barano.



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