Incidente ad Acerra, l'uomo alla guida era drogato: morte la moglie e la suocera. Gravi le figliolette

Incidente ad Acerra, l'uomo alla guida era drogato: morte la moglie e la suocera. Gravi le figliolette
di ​Giuseppe Crimaldi
Lunedì 17 Agosto 2015, 08:44 - Ultimo agg. 18 Agosto, 08:25
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Guidava a forte velocità sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, non si è fermato allo stop e ad un incrocio si è schiantato contro un Tir. Ferragosto di sangue e morte ad Acerra: nella tragedia consumatasi poco prima dell'ora di pranzo sono morte due donne, la madre e la moglie del guidatore, e rimaste ferite le sue figliolette di 8 e 12 anni.

L'incidente si è verificato sulla strada provinciale 23, nella frazione Gaudello, a poche centinaia di metri dall'inceneritore. Saranno le indagini coordinate dalla Procura di Nola a stabilire le responsabilità di Raffaele Iazzetta, il 46enne originario di Casalnuovo di Napoli trasferitosi da anni nel comune di Casalgrande di Reggio Emilia e tornato per le vacanze a trovare i familiari.

L'uomo - uscito praticamente illeso dal terribile schianto - per il momento è stato denunciato in stato di libertà per omicidio colposo.

Perché, al di là della fatalità, sul gravissimo incidente che ha provocato a bordo della sua Ford Focus ci sarà molto da approfondire. Iazzetta dovrà giustificarsi soprattutto rispetto a due particolari che già pesano come macigni su questa assurda tragedia: il perché non si sia fermato allo stop di un incrocio pericoloso, sfrecciando senza dare la precedenza al Tir contro il quale ha poi impattato; ma dovrà anche dar conto di quel risultato positivo al “droga-test” che lo ha indicato positivo all'uso di sostanze cannabinoidi.

Ricostruiamo i fatti. Mancano pochi minuti alle 13,30 di sabato, è la giornata di Ferragosto ma per la famiglia Iazzetta non c'è in programma alcuna gita al mare. Raffaele dopo essere andato a trovare dei parenti è in auto, insieme con la suocera Raffaella Ciardiello, di 65 anni, la moglie Antonella Renga, 44enne, e le sue bambine, F. e R.: la vettura sfreccia veloce in direzione Acerra proveniente da Maddaloni quando a quel maledetto incrocio non si ferma e incrocia un autoarticolato che proviene da destra. L'impatto è terrificante, la Focus inizia a roteare in una carambola paurosa che termina contro il guardrail. Raffaella Ciardiello muore sul colpo, Antonella Renga viene soccorsa in condizioni gravissime e trasportata al pronto soccorso di Villa dei Fiori di Acerra, ma il suo cuore smette di battere poco dopo.

Molto serie appaiono anche le condizioni delle due bimbe, trasferite nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Santobono. Per districare dalle lamiere contorte quei poveri corpi sarà necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco, mentre sul posto arrivano le ambulanze, i carabinieri e agenti della polizia municipale di Acerra, alla quale vengono delegate le indagini. Sull'asfalto restano i segni di una lunga frenata. Raffaele Iazzetta esce contuso ma salvo da quella macchina trasformata in una bara. E' in stato di choc e viene anch'egli ricoverato a Villa dei Fiori. Illeso il conducente dell'autoarticolato, subito dopo ascoltato dagli investigatori.

Pochi dubbi sulla dinamica della tragedia: la Ford Focus guidata da Iazzetta procedeva a velocità sostenuta, non si è fermata allo stop di un incrocio particolarmente pericoloso e non è riuscita a evitare l'impatto con il Tir. Poi, la sorpresa: dagli esami clinici emerge subito quel particolare che getta un'altra ombra sulla tragedia: Iazzetta risulta negativo all'alcoltest ma positivo agli esami tossicologici e in particolare all'uso di cannabinoidi. Un particolare, questo, che non potrà non pesare anche sugli eventuali sviluppi giudiziari della vicenda. Come detto sulla tragedia indaga la polizia municipale del Comune di Acerra sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Nola guidata da Paolo Mancuso. Ogni eventuale determinazione assunta dai magistrati inquirenti passerà sicuramente anche attraverso l'interrogatorio di Iazzetta.

Per il momento nei suoi confronti c'è una denuncia a piede libero per omicidio colposo. Ma al di là di ciò che diranno le indagini resta una sola lugubre certezza: la tragedia che ha distrutto una famiglia e che riporta per l'ennesima volta al centro dell'attenzione la sicurezza sulle strade e i rischi legati all'uso di sostanze proibite. (ha collaborato Pino Neri)

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