Morte in Tangenziale a Napoli, Livia ha cercato di proteggersi prima dello schianto

Morte in Tangenziale a Napoli, Livia ha cercato di proteggersi prima dello schianto
di ​Viviana Lanza
Giovedì 27 Agosto 2015, 08:36 - Ultimo agg. 16:22
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Una mano a destra e una a sinistra, piantate con energia nei sedili posteriori, in una posizione come di difesa: è così che le indagini hanno descritto gli ultimi istanti di vita di Livia Barbato, 22 anni, studentessa e promettente fotografa, durante il folle viaggio in tangenziale, contromano e a fari spenti intrapreso non si sa ancora perché dal suo fidanzato.

A un mese dall'incidente si cerca una spiegazione a quell'assurda manovra. Aniello Mormile, il dj che la notte tra il 24 e il 25 luglio scorso era al volante e ora è in carcere per omicidio, dice di non ricordare e tace su alcuni dei passaggi che sembrano cruciali per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti.

Intanto dalle indagini degli inquirenti emergono i primi tasselli della dinamica. Livia era sul sedile posteriore, si ipotizza terrorizzata. Le indagini sembrano dunque escludere al momento l'ipotesi, che era circolata inizialmente, che la ragazza fosse sui sedili posteriori a dormire. Pare che fosse lucida anche immediatamente dopo l'impatto, prima che le conseguenze dell'incidente si rivelassero fatali per lei. Terribile quel suo ultimo viaggio tangenziale. Ma perché? Gli investigatori se lo stanno chiedendo da un mese, ricostruendo un puzzle che appare ancora intricato. Qualche tassello sta affiorando anche dall'esame del traffico telefonico sui cellulari dei due fidanzati.

Uno fra tutti sembra destinato a incrociarsi con gli altri elementi emersi finora dalle attività investigative, viene fuori da indagini svolte dai legali della famiglia di Livia e riguarda il particolare numero di telefonate che Nello risulta aver fatto a Livia durante l'intera giornata che ha preceduto la notte di follia in tangenziale. Cinque telefonate nel giro di breve tempo. E non è tutto. Ad attirare l'attenzione e aprire a nuovi interrogativi c'è anche il fatto che dall'esame degli apparecchi telefonici risulta che il numero di Nello quel giorno non era più memorizzato nella rubrica del cellulare di Livia, come se lei lo avesse cancellato. Se è così, perché?, ci si chiede. E la domanda appare tanto più pertinente alla luce delle indiscrezioni emerse all'indomani dell'interrogatorio investigativo sostenuto da Mormile lunedì scorso.

Analizzando il telefonino del dj, infatti, è emerso uno scambio particolarmente intenso di messaggini tra Nello e una tale Marzia, una ragazza che a detta di amici e conoscenti non faceva parte del solito giro di amicizie frequentate da lui e Livia, e dal tenore dei testi è apparso abbastanza evidente che tra i due ci fosse qualcosa di più di un'amicizia, una storia, una relazione che Nello stava vivendo parallelamente a quella con Livia, di cui nessuno sospettava, di cui Livia forse aveva avuto sentore. Una storia parallela che Nello, nel corso dell'interrogatorio con i magistrati, ha ammesso seppure minimizzandola, descrivendola come una "distrazione", un flirt fatto di qualche messaggio e uno o forse due baci, nulla di serio.

I genitori e il fratello di Livia, rappresentati dall'avvocato Andrea Ragozzino, vogliono giustizia e verità e stanno facendo di tutto per fornire un contributo il più possibile utile al lavoro degli investigatori e della magistratura a cui hanno espresso piena fiducia. Le indagini sono coordinate dal pm Salvatore Prisco del pool guidato dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso e sono affidate agli agenti della polizia stradale diretti dal commissario Fulvio Papa. Il grande nodo resta per ora il perché il giovane dj quella notte abbia deciso di fare improvvisamente inversione a U sulla tangenziale e procedere contromano e a fari spenti fino allo schianto fatale per la sua fidanzata 22enne e per Aniello Miranda, il 48enne di Torre del Greco uscito di casa all'alba solo per lavoro.

Da un mese Mormile è in una cella di Poggioreale, unico indagato con l'accusa di duplice omicidio. Lunedì per la prima volta ha rotto il silenzio e ai pm ha iniziato a dare qualche risposta. Assistito dagli avvocati Gaetano Porto e Gaetano Baccari, ha parlato del suo rapporto con Livia e con le altre persone di cui gli è stato chiesto, ha dovuto di Marzia, ma sui punti cruciali della dinamica del folle viaggio in tangenziale si è limitato a vari "non ricordo". Non è escluso che gli inquirenti decidano di riascoltarlo.

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