Maxi truffa milionaria, preso pluripregiudicato

Maxi truffa milionaria, preso pluripregiudicato
di ​Massimo Zivelli
Venerdì 28 Agosto 2015, 09:01 - Ultimo agg. 17:12
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Ischia. Una truffa per centinaia di migliaia di euro, forse addirittura milioni, portata avanti con l’ausilio di tecnologie telematiche da una organizzazione criminale probabilmente collegata alla camorra, che si è servita di un call center fantasma che faceva capo ad una inesistente filiale di una piccola banca popolare (questa si realmente esistente ed operativa) della provincia di Napoli. A scoprire l’ennesima maxi truffa «made in Naples», è stata la guardia di finanza di Ischia, che sul porto, mentre si imbarcava, ha arrestato un sessantenne napoletano pluripregiudicato per reati gravissimi.



Lui si chiama Antonio Sbrescia e sarebbe una vecchia conoscenza nel carcere di Poggioreale. Si sospetta – le indagini sono attualmente in corso per risalire a tutti i complici - che il giro truffaldino venga gestito dalla camorra. Centinaia di migliaia di euro, forse milioni, truffati mettendo in circolazione assegni circolari falsi, con tanto di avallo da parte di operatori di una filiale bancaria, ovviamente inesistente. I criminali che hanno organizzato la maxi truffa avevano ideato il piano in maniera scientifica. Dopo essersi assicurati l’accesso indisturbato alla linea telefonica e telematica del bancomat della filiale di Casoria della piccola banca popolare operante a Napoli e provincia, i truffatori riuscivano ad eludere i controlli da parte degli istituti di credito che – per conto dei propri clienti - contattavano il numero che reperivano su internet, direttamente dal sito ufficiale della banca.



È così che assegni circolari con importi ogni volta di diverse migliaia di euro, venivano tranquillamente dati a commercianti o fornitori di servizi, in cambio di merci costose e beni di lusso. Ovviamente, mentre il truffatore sotto falsa identità portava a termine le sue operazioni, al numero di telefono clonato i suoi complici fornivamo le dovute rassicurazioni di affidabilità agli ignari cassieri degli istituti di credito di appoggio. Qualcosa è andato però storto proprio a Ischia, dove Antonio Sbrescia, sessantenne residente a Napoli, spacciandosi per un ricco commerciante in vacanza, ha acquistato da un vero commerciante ischitano un orologio di marca Rolex. Importo segnato sull’assegno, 5500 euro. Anche in questo caso, la transazione era stata effettuata con le modalità di sempre. Due però gli imprevisti che questa volta hanno fatto saltare il quasi perfetto meccanismo ideato dall’uomo e dai suoi complici. Il primo è che Sbrescia – pregiudicato per associazione per delinquere, contrabbando, aggressione a mano armata ed altri reati – è stato fermato dai finanzieri al comando del tenente Paolo Aiello sul porto d’Ischia per un controllo di routine. Al termine del quale, i documenti di identità presentati sono risultati essere falsi. Portato in stato di fermo nei locali della tenenza, l’uomo si rifiutava di collaborare nel fornire le sue generalità. Dopo diverse ore, Sbrescia è stato identificato grazie alle foto segnaletiche.



Nel frattempo perveniva in caserma la denuncia del commerciante ischitano e della sua banca di appoggio: l’assegno non era stato incassato perché falso, ma la cosa strana era per l'appunto che l’istituto di credito emittente, ne aveva avallato la validità. Almeno stando al contatto telefonico avuto in mattinata. La cosa ha insospettito maggiormente gli investigatori ed è stato in quel preciso momento che sono scattati accertamenti più mirati che hanno portato alla scoperta poi di quella che si prefigura come una maxi truffa, dove ad essere beffata è anche la banca popolare, sotto l’egida della quale, i criminali hanno abusivamente operato.
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