Somma Vesuviana, da un giovane ingegnere la soluzione per risparmiare miliardi di euro sui voli di linea

Somma Vesuviana, da un giovane ingegnere la soluzione per risparmiare miliardi di euro sui voli di linea
di Daniela Spadaro
Lunedì 4 Maggio 2015, 17:05 - Ultimo agg. 5 Maggio, 10:43
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Somma Vesuviana. I sensori a fibra ottica consentirebbero di tagliare le spese per miliardi di euro sui voli di linea, ridurre l'inquinamento e volare in sicurezza. La soluzione si deve alla tesi di un giovane neolaureato in ingegneria di Somma Vesuviana ed è allo studio del Progetto Capri del DAC (distretto aeronautico della Campania) finanziato da Magnaghi Spa e Alenia in collaborazione con l'Università Federico II di Napoli, Unisannio e Cira (centro italiano ricerche aerospaziali).



Giuseppe Cerciello, 25 anni, una laurea magistrale in ingegneria elettronica con il massimo dei voti, è partito dalla sua tesi, «Analisi di un carrello aeronautico sensorizzato in fibra ottica», per capire come sensorizzare i carrelli di atterraggio degli aerei, in particolare un ATR82, con dei reticoli di Bragg i quali non sono altro che sensori in fibra ottica che consentono di rilevare il peso e il baricentro dell’aereo in tempo reale. Una grossa innovazione per il settore, mai implementata su alcun velivolo. Perché al momento, infatti, non esiste alcun sistema in grado di fornire precisamente ed esattamente, senza approssimazioni, peso e baricentro. La pratica attuale consiste nell’assegnare ad ogni passeggero un peso di 80 chili, incluso il bagaglio a mano e senza tener conto né della disposizione dei bagagli, né del carburante.



«Il pilota – spiega Cerciello – aiutato da operatori da terra, confronta dati e tabelle, verificando i requisiti di decollo. Se questi non sono soddisfatti, nel caso peggiore si può richiedere lo spostamento dei passeggeri con inevitabili ritardi, disagi, consumi di carburante ed anche rischi per la sicurezza». Volendo soltanto considerare il lato economico, il costo dei ritardi ogni anno per le sole compagnie europee, ammonta ad un miliardo di euro. Con il sistema studiato dal giovane ingegnere sommese, ossia un mock-up sperimentale, si avrebbe invece una precisione accurata della posizione del baricentro. «Non è ancora stato brevettato – continua – ho iniziato il progetto da solo perché in concomitanza con la mia tesi, con la supervisione del mio relatore e di altri ricercatori».