Le Camere Penali: caos in tribunale, giusti gli scioperi degli avvocati di Napoli e Benevento

Il caos al Tribunale di Napoli
Il caos al Tribunale di Napoli
Lunedì 20 Aprile 2015, 16:30 - Ultimo agg. 18:43
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ROMA - L'Unione delle Camere Penali italiane condivide le delibere con cui i colleghi di Napoli, Napoli Nord e Benevento hanno proclamato l'astensione dalle udienze per il 4, 5 e 6 maggio prossimi. Fa proprie le motivazioni della protesta, che è stata indetta per i «gravissimi disagi» e le «file intollerabili» all'ingresso del tribunale di Napoli per la decisione del procuratore generale di sottoporre al metal detector non solo il pubblico ma anche il personale amministrativo, gli avvocati e i magistrati, senza la predisposizione di varchi dedicati a queste ultime categorie. E intende «monitorare le eventuali ulteriori iniziative delle Procure Generali sull'intero territorio nazionale riservandosi di assumere ulteriori iniziative a tutela della funzione difensiva e della dignità dell'avvocatura».



Per i penalisti, «la gravità dei fatti verificatesi a Milano non deve consentire risposte irrazionali fondate sulla emotività ma deve ricordare a tutti che gli avvocati sono, al pari dei magistrati, soggetti della giurisdizione che esercitano una funzione costituzionale e insieme al personale amministrativo concorrono all'esercizio quotidiano della giustizia». «La sperequazione che si intende effettuare fra avvocati e magistrati in merito alla possibilità di introdurre armi o oggetti pericolosi negli uffici giudizi - sottolinea l'Ucpi - risulta ingenerosa e gravemente offensiva considerato che anche un giovane avvocato è stato vittima dell'omicidio.
Occorre evitare la strumentalizzazione dei tragici eventi di Milano, non solo evitando di attribuirne la causa ad un asserito clima di isolamento o ad un presunto discredito della magistratura, ma anche non utilizzando tali eventi al fine di operare indebite discriminazioni ai danni dell'avvocatura».
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