Lecce. Truffa alle Poste: 1,5 milioni sottratti dai libretti. Sei arresti, ci sono due napoletani

Lecce. Truffa alle Poste: 1,5 milioni sottratti dai libretti. Sei arresti, ci sono due napoletani
di Alessandro Cellini
Domenica 14 Settembre 2014, 19:28 - Ultimo agg. 19:29
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LECCE - Sei persone sono state arrestate questa mattina all'alba: sono accusate di aver sottratto oltre un milione e mezzo di euro da diversi libretti postali. In particolare, uno di questi libretti - appartenente a una donna di Locri - è stato svuotato di 1.290.000 euro. In carcere è finito il responsabile dell'area consulenza dell'ufficio postale di Parabita, Cosimo Prete, 55 anni, ex assessore comunale. È accusato di truffa aggravata, frode informatica e falso materiale. Ai domiciliari sono finiti Marcolino Andriola, 48 anni, di Cellino San Marco; Luigi Cecere, 27 anni, e Antonio Silvestri, 40 anni, entrambi di Casavatore, in provincia di Napoli; Pierluigi Anelli, 47 anni, e Stefania Di Matteo, 49 anni, entrambi di Roma. Sono tutti accusati di riciclaggio. Altre due persone sono indagate a piede libero. Il denaro sottratto veniva reinvestito in auto di lusso e altri oggetti di valore. Gli indagati, infatti, nel corso di poco tempo, hanno acquistato una Ferrari 430, un'Audi A5, una Mini, una Volkswagen Golf, una Bmw e diversi Rolex: niente di tutto ciò è stato recuperato. L'operazione è stata diretta dalla procura di Lecce, è condotta dalla polizia postale e dalla squadra mobile. Gli investigatori hanno accertato che Cecere, con una parte del denaro proveniente da operazioni illecite, ha acquistato due auto di lusso del valore complessivo di 65 mila euro, mentre Silvestri avrebbe beneficiato di 324 mila euro attraverso giroconti e vaglia circolari.



Le indagini, come ha spiegato in una conferenza stampa il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, sono iniziate nel 2012 su segnalazione dell'ufficio Certificatore di Poste Italiane per un'operazione sospetta avvenuta in un ufficio postale di Locri (Reggio Calabria), dove su un libretto era transitata la somma di un milione e 290 mila euro. Secondo l'accusa, Prete avrebbe duplicato, si sospetta con la complicità interna di qualcuno, il libretto di una donna residente a Locri di origine eritrea. Quella somma non si sa bene, almeno parzialmente, quale fine abbia fatto, così come i soldi di 16 clienti di Poste Italiane ai quali, nell'ufficio di Parabita, sono stati fatti firmare documenti per investire il denaro il buoni fruttiferi.