Egregio Presidente Napolitano, sono una giovane donna della provincia di Napoli che alle 6.00 del mattino si ritrova già a respirare l'odore nauseante dei roghi tossici. Sa, io credo che chi mette in pericolo la salute e la vita stessa di un'intera comunità, di interi paesi, di intere città debba essere arrestato per tentato omicidio plurimo.
Sì, Presidente.
Ci stanno ammazzando tutti, lentamente e intenzionalmente.
La cosa triste sa qual è Presidente? É che noi siamo soli, soli a combattere contro chi ci vuole ammazzare, camminiamo per strada attenti ai mucchi di rifiuti, quasi facciamo la guardia per paura che venga incendiato. Denunciamo e cerchiamo di fare il nostro dovere ogni santo giorno, perché questo avviene proprio ogni giorno, ma vede, noi siamo così piccoli e impotenti difronte a questi eventi che abbiamo necessariamente bisogno dello STATO per poterne uscire. Lei lo sa, è napoletano come noi, noi raramente chiediamo aiuto, siamo un popolo di grandi potenzialità, di grande volontà e inventiva ma su questo neo possiamo poco da soli, abbiamo bisogno di un PADRE, e in questo caso lo stato deve aiutarci. Lo sappiamo, lo abbiamo capito, lo stato é un padre assente, forse colpevole, non lo so, non voglio nemmeno pensare che sia possibile, perché un padre non uccide i propri figli, i figli vanno protetti, curati e noi siamo in pericolo costantemente, dobbiamo essere tutelati. Lo stato può, lo stato deve perché senza popolo alla fine non ha motivo di esistere. Il mio appello è chiaro, forte.
Gli unici odori che vorremmo respirare sono: l'odore dello zolfo, della brezza marina, del caffè, dell'erba verde dei campi da calcio, del pesce appena pescato, della frutta fresca e dell'aria frizzante del mattino. Noi Vogliamo semplicemente vivere.
Presidé, chiediamo troppo?
(Maria Mauriello)