Madre avvelena figlio di 2 anni e si sgozza. Il papà: «Vi prego, ditemi che il mio piccolo è vivo»

Madre avvelena figlio di 2 anni e si sgozza. Il papà: «Vi prego, ditemi che il mio piccolo è vivo»
di Cristina Liguori
Martedì 31 Marzo 2015, 09:51 - Ultimo agg. 13:17
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Melito. Quando i carabinieri gli hanno comunicato la terribile notizia è rimasto immobile, pietrificato, senza parole. Ha chiesto più volte se fosse vero, con la voce tremante e rotta dal pianto, e più volte ha ricevuto la stessa triste risposta dai militari dell'arma: sua moglie e suo figlio non c'erano più. Morti. Morti per mano di lei, Anna, sua compagna di vita. Quando ha compreso e assimilato quanto accaduto Francesco si è sentito male. Ha perso il fiato. Troppo forte il dolore. I carabinieri lo hanno accompagnato in ospedale. È stato necessario il ricovero a causa di un malore.

Francesco e Anna si erano sposati tre anni fa dopo un lunghissimo fidanzamento.

Un amore nato quando erano ancora giovanissimi, coronato da un matrimonio desiderato da entrambi. Dopo una vita trascorsa insieme alla soglia dei 30 anni Anna e Francesco, rassicurati da un lavoro stabile, decidono infatti di mettere su casa. Non a Napoli, dove hanno sempre vissuto, ma a Melito. Subito dopo il matrimonio la nascita di Gaetano. Le cose tra i due cominciano però a mettersi male. Le incomprensioni, i litigi, un bambino da crescere, le difficoltà della vita quotidiana li separano giorno dopo giorno. La crisi si acuisce sempre di più. A risentirne non è solo la donna ma anche il bambino.

Per un periodo i due decidono quindi di separarsi. Ma le cose non vanno meglio, il rapporto comincia a logorarsi. Più stanno lontani più litigano, più litigano e più si allontanano. Ed è così che la 32enne comincia a scrivere delle lettere al marito chiedendogli di tornare. L'uomo ci ripensa e i due riprovano a stare insieme per il bene del piccolo Gaetano. I tira e molla durano però per settimane e settimane. Anna non riesce a rassegnarsi alla fine della loro storia. È probabile che l'uomo avesse già un'altra compagna e che lei non riuscisse ad accettarlo. Per questo ha continuato a scrivere lettere chiedendo al marito di tornare a casa. Ma le discrepanze ci sono e sono evidenti. Così decidono, insieme, di separarsi ancora una volta e di continuare le loro vite.

Ogni mattina la stessa routine con i loro lavori in fabbrica, entrambi in due opifici della zona. Il piccolo affidato spesso alla sorella di lei che le dà una mano per sollevarla dalle fatiche. Con il passare dei mesi però lui diventa sempre più distante. I tentativi di riavvicinarsi alla moglie tutti falliti. Da mesi non tornava più a casa e viveva in un altro appartamento. Anna però non si è mai arresa ed ha continuato a scrivere lettere, alcune delle quali ritrovate in casa. Negli ultimi giorni è probabile che il suo malessere fosse aumentato ancora di più. I familiari non raccontano di particolari squilibri e di eccessiva tristezza ma forse Anna è riuscita a nascondere tutto in modo che i parenti, già affranti per la separazione, non ne soffrissero oltre. In quest'ultima settimana la donna ha continuato a sperare che il marito tornasse, ma non c'è stato nulla da fare.

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