Equitalia su Maradona: «I giudici confermano la legittimità del nostro operato». Pisani: dichiarazioni pretestuose

Equitalia su Maradona: «I giudici confermano la legittimità del nostro operato». Pisani: dichiarazioni pretestuose
Venerdì 1 Agosto 2014, 17:34 - Ultimo agg. 19:43
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ROMA - La decisione della commissione tributaria di Napoli «ribadisce la legittimità dell'accertamento e dell'operato di Equitalia nei confronti di Maradona e conferma il suo debito con lo Stato italiano». Così Equitalia in una nota. «Le notizie circolate in queste ore attengono a un singolo procedimento rispetto al quale il giudizio è ancora in corso».

La terza sezione della Commissione Tributaria Regionale di Napoli, con la sentenza n. 7545/3/2014 oggi depositata - spiega la nota - «ha rigettato anche in secondo grado le domande proposte dai legali di Diego Armando Maradona per ottenere la cancellazione del debito tributario nei confronti dello Stato italiano».

La sentenza conferma la decisione della Commissione Tributaria Provinciale di Napoli, che già nel 2013 aveva a sua volta rigettato il ricorso proposto da Maradona (sentenza n 321/17/2013).

«La Commissione Regionale - sottolinea Equitalia - accogliendo le tesi di Equitalia e dell'Agenzia delle Entrate, ha dichiarato inammissibile l'iniziativa processuale di Maradona volta a ottenere un accertamento negativo del proprio debito. Questione già a suo tempo affrontata dalla Giustizia tributaria nel processo concluso con la sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 17 febbraio 2005 n. 3231, nel quale Maradona è risultato soccombente».

In particolare, conclude la nota, «alla luce di quanto già stabilito dalla Cassazione nel 2005, la sentenza ha ribadito l'irrilevanza delle contestazioni relative alla mancata notifica degli avvisi di accertamento e della cartella di pagamento». Si tratta, afferma Equitalia, «della sesta sentenza, in ordine di tempo, che ribadisce la legittimità dell'accertamento e dell'operato di Equitalia nei confronti di Maradona e che conferma il suo debito con lo Stato italiano».

Pertanto, «le notizie circolate in queste ore sulla sospensione dell'esecuzione di una procedura di pignoramento, peraltro già in precedenza sospesa, attengono a un singolo procedimento esecutivo rispetto al quale il giudizio è ancora in corso».

Ma è subito arrivata la replica dell'avvocato Angelo Pisani, che difende Maradona: «Le notizie che diffonde l'ufficio stampa di Equitalia circa la vantata e propagandata correttezza del suo operato nei confronti di una vittima innocente della riscossione, sono fuorvianti e pretestuose atteso che dal 1989 mai nessun giudice ha condannato Maradona a pagare i fantomatici 40 milioni al fisco e che ad oggi per decisione della stessa magistratura italiana l'intera procedura di riscossione e debiti a carico di Maradona sono tutti, sia i pignoramenti che le intimazioni, per la prima volta dopo 25 anni, integralmente sospesi, per cui l'unica verità è che l'agente della riscossione fino alla fine del processo non può chieder più neanche un euro a Maradona.

Non e' vero inoltre che la sospensione dell’esecuzione riguarda solo la procedura di pignoramento per i famosi 40 milioni, perché ieri altri giudici hanno sospeso anche il ruolo e ogni pretesa di pagamento fino alla udienza di merito accogliendo in toto il ricorso cautelare di Maradona contro le pretese di Equitalia.

La Commissione Regionale non è voluta entrare nel merito della scandalosa questione che rischia di diventare una brutta pagina della storia della riscossione italiana».

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